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Pubblicata il 16/01/2013
Altre storie…

Le storie dei poveri non hanno bisogno di righe,
si leggono nello sguardo dei loro visi,
nella remissione dei loro sguardi,
nell’impotenza di saper alzare la voce…

Non occorrono pagine di poeti
per narrare la loro disperazione,
le urla mute che chiedono uguaglianza,
le catene che li legano sempre al palo,
i piatti vuoti che attendono cibi nutrienti…

Le storie dei poveri sono lì da secoli,
si scrivono da sole ogni giorno,
sono storie sbattute in faccia ad un mondo
che cerca, con un colpo di spugna,
di non averne alcun ricordo…

Ma le storie dei poveri non si perdono nel nulla,
tornano a farsi leggere ogni momento,

incuranti di chi vuol dimenticare…
E la spugna del mondo lentamente si consuma,
non si cancelleranno mai le vittime innocenti
di un infame egoismo…

Quella dei poveri è una storia infinita
scritta su un “libro” a cielo aperto
che è un insulto alla vita…

Ci hanno legati…
Ci hanno legati a un palo,
e il nostro mondo si è fermato
dove si ferma il nostro sguardo.

Ci hanno legati a un palo,
e le nostre gambe rattrappiscono
e sognano lunghe corse per il mondo.

Ci hanno legati a un palo,
non abbiamo cibo, acqua, non abbiamo un tetto…
Ma dov’è andata a finire quella mano d’uomo
del “Buon Samaritano”?
Anche Gesù ci ha ingannati?

Siamo stati legati ad un palo,
non abbiamo più spazi, di solitudine fin troppa.
Ma dov’è andato a finire quel semplice gesto
che potrebbe rendere meno pesante
la nostra difficile esistenza?

Chi sta bene non sa, forse non vuol sapere…
che a un povero può bastare anche poco,
che a volte anche un sorriso
può aiutarlo ad accettare il suo stato,
a sentirsi meno solo…
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Tristissima ma veritiera questa tua poesia io credo però che ci siano anora persone che si chinano per guardare negli occhi un povero e chiamarlo FRATELLO.Almeno lo spero.Bella poesia!!!!!

il 17/01/2013 alle 15:19