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Pubblicata il 07/12/2012
Nessuno sarà Te,
sebbene io sia qualunque
sebbene mi misconosca
e fraseggio al mio solo cospetto
crepa profonda
miseria spiccia
brandello d’uomo

Lo stallo dell’assenza che mi percepisce
univoca e irrefrangibile,
il costeggiare il solco fin dentro il calco
che mai emerge e di lacrime s’inzuppa
sabbioso anfratto

La desinenza priva
che non declina
che in men che luogo e tempo esiste
e in me è viva

Rammento
, ricordo eliso inanime
l’averlo nato inconcepito
perché destino avverso non vira
e a me che il tempo da quell’allora
rimugina indietreggiando
s’accosta svanendo
il mio annoverar l’averti avuta.
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