L’addiaccio dell’ultimo lembo del tuo sguardo
m’accoglie
retroscena ambrato su cui si posa il tuo profilo:
soffonde l’ombra
con l’arabesco dei tuoi capelli corvini
Procace l’ansa delle forme
appaiono e confondono
come l’apostrofare del tuo dire
al mio eloquio.
Cratere e invaso il tuo ascolto
tra compendio e innesco
mi cheta inquieto
. . . e mi soccorre l’immaginar
scintilla che riluce
, preziosa e levigata,
che intinta e intenta
corporea addensa
in misterioso fascino
di Perla nera
Così si mostra
l'audacia e l’impudenza
della tua mente bella a gareggiar
in egual beltade di fattezze
. . . ed io credulo
m’incanto a vagheggiar
tali pensieri sospirando,
che nei marosi affanni
di ricercar parole affini
io colga di questa perla
il profferir cenno d’assenso
sussiego al mio di Te invaghirmi.