Devo trovare in questo pantano,
qui una vena pulita
che non intorbidi ancora
tra le erbe la risata piena
di un ritmico gracidare.
Se non per inerzia una canna
cede con l’acqua alla gola
e si posa ricantando una nenia
in istanti prodigiosi e singoli
nell’accostarsi alla felicità.
Anche se non ne scorgo il senso,
galleggio nei sogni di qualcuno
e lascio cadere mute stelle fredde.