Già, il trasformismo che mimetizza il Male con l'apparenza del Bene, ovviamente sempre per mano dell'uomo, è veramente Satanico!
Un abbraccio!
Axel
Ti ringrazio.
Ma non è l'uomo satanico che, per me, rappresenta il male.
Satana (anche per la sua etimologia caldea) non è il MALE.
E' una componente del'uomo, dell'essere, insostituibile e della quale occorrerebbe scoprirne a fondo le peculiarità.
Il Male è quando si impedisce di compiere il Bene a se stessi o a altri.
Ovvio che l'ispirazione, guardandoci in giro, in torno, non manca.
Grazie.
Un abbraccio
N.
Ti ringrazio.
Ma non è l'uomo satanico che, per me, rappresenta il male.
Satana (anche per la sua etimologia caldea) non è il MALE.
E' una componente del'uomo, dell'essere, insostituibile e della quale occorrerebbe scoprirne a fondo le peculiarità.
Il Male è quando si impedisce di compiere il Bene a se stessi o ad altri.
Ovvio che l'ispirazione, guardandoci in giro, in torno, non manca.
Grazie.
Un abbraccio
N.
...bel pensiero...ma non ti sembra che a volte sia l'uomo a vestirsi di bestie immonde?....un caro saluto a te e un bacio...cri
Si dice che nell'uomo viva anche una bestia....ma spesso quelle che noi chiamiamo bestie, sono più umane degli uomini...frasi fatte, lo so....ma realtà amara.....
In pochi righi...un'uintnsità raggelante...
Bravo!
Mary*
No.
E del resto basta guardarsi intorno............
Quelli che apparentemente sono uomini, in realtà sono veri animali: aggressivi, cattivi, voraci.
Bestie perchè approfittano sempre e solo dei deboli.
Ecco perchè indossano una pelle umana.
Grazie.
N.
Fatti non foste per viver come bruti.............diceva Padre Dante.
Rifletti; al di là di semplici idee comuni e banali come il ritenere migliori le bestie di noi, il significato che ho atribuito ai versi è di altra portata.
Noi siamo esseri razionali (tranne i pazzi e i bambini) che devono affrontare la vita con la forza del ragionamento, della parola. La affaermazione del sé basata sulle virtù e sulla conoscenza, per ritornare a Dante.
Il rinunciare a questa prerogativa per mostrare solo la parte degli istinti, mi sembra riduttivo e offensivo per la natura umana stessa.
Questo ho voluto denunciare con poche espressioni.
Grazie.
N.
Fatti non foste per viver come bruti.............diceva Padre Dante.
Rifletti; al di là di semplici idee comuni e banali come il ritenere migliori le bestie di noi, il significato che ho atribuito ai versi è di altra portata.
Noi siamo esseri razionali (tranne i pazzi e i bambini) che devono affrontare la vita con la forza del ragionamento, della parola. La affaermazione del sé basata sulle virtù e sulla conoscenza, per ritornare a Dante.
Il rinunciare a questa prerogativa per mostrare solo la parte degli istinti, mi sembra riduttivo e offensivo per la natura umana stessa.
Questo ho voluto denunciare con poche espressioni.
Grazie.
N.
una metafora più reale di cosi non potevi descriverla
un bacione MG:)five
...come sempre riesci, con pochi versi, a tirar fuori l'essenziale di un concetto...
...indubbiamente per fare del male, un essere umano ha bisogno del male stesso che vive in lui per agire...e necessita di una maschera per "attaccare" la preda...questo mi ricorda tanto cappuccetto rosso...
...ma il più delle volte è il proprio stato di inferiorità che scatena il peggio...ah se sapessimo accettare le nostre povertà!...saremmo tutti più ricchi...
...cmq la bestia ha sempre bisogno della preda per alimentarsi...altrimenti dovrebbe mangiarsi da sola...
...il male corrode l'uomo ed ha bisogno del bene per sopravivere...le stranezze della vita!
...ma c'è sempre l'eccezione che conferma la regola: san francesco parlava con i lupi e mi sembra che li facesse divenire agnellini...ma forse questa è un'altra poesia...
...bravo nemo e grazie per dar modo alla mia piccola mente di riflettere sulle vicissitudini del quotidiano..
...baci...simy
...ma la bestia
del buio abbisogna
per confondere i cuori
e se stessa
infine sbranerà
se niente può divorare
Luigi
Cara Simy grazie anche a te per avermi fatto riflettere su alcuni concetti da te esposti.
Per diversi giorni mancherò dal sito per sopraggiunti impegni professionali e questo mi dispiace sia perchè non potrò leggere di te e di tanti altri cari amici, sia perchè non avrò la necessaria concentrazione per scrivere qualcosa di mio.
Questo haiku non nasce ex se, ma dopo una riflessione su quel che accade in giro nel mondo, nella vita e anche qui.
La gratuità del male è quella che dispiace di più.
Come sai io non ammetto il perdono, categoria mentale dei deboli e di coloro che non pensano che la propria vita dipenda dalla loro volontà (Ricordi? Quisque faber fortunae suae). Se ci sono delle ragioni per far del male, per offendere, per danneggiare qualcuno, queste devono essere solo limitate alla difesa di qualche principio o ideale per il quale vale la pena battersi, soffrire e morire. Un filosofo del diritto spagnolo, scomparso da qualche anno e da me personalmente conosciuto, A. De Tejada, diceva che un "uomo", un hidalgo, DEVE morire per una donna, la patria, Dio.
Ideali per i quali vale la pena vivere, appunto!
Altri non esistono.
La bestia va evitata per sottrarsi a essa e divenirne pasto.
S. Francesco era un mite, ma nulla più.
Molti esseri bestiali, dalla apparenza umana, vanno individuati e fermati o allontanati, ignorati.
Solo così potrà succedere che il Male divori se stesso.
E, ricordati, Amor omnia vincit.
Spera in questo.
Un abbraccio e a presto.
Ernesto
Hai perfettamente ragione.
Ma a volte non ci sono gabbie sufficienti!
L'importante è non farsi mai pecora..... e vivere da leoni........
E come RE, andare a testa alta, fieri della propria forza che non va usata ma lasciata che altri la intuiscano.
Ricordi Sun-tzu?
Grazie e un abbraccio
Ernesto