Sono come questo mattino, la cui luce è offuscata, dopo una notte scellerata, fatta di oscenità e poesia.
Sono forma, nell'oceano di forme cangianti.
Opera d'arte di spontaneità o umana miseria rivestita d'ottone, non v'è ragione d'attaccamento alla temporaneità, pena l'inferno in terra.
Posso, nell'incontro fra diverse unicità, accarezzare con i miei, i vostri limiti.
Così, completo la lettura del mio cuore, prima di perderci con arte, che fa del vivere un capolavoro ineffabile quando non lascia tracce.