PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/04/2012
Girotondi
di piccioni nella piazza
ricordano certe giornate
dagli orizzonti chiusi
tra intrecci quotidiani
e identici ritorni.

Lo scorrere delle ore
per strade indifferenti
dentro una folla grigia
lontana, dal cuore e dalla mente.

Nel tetro muro dei palazzi
s’aprono sogni di libertà
come randagi desideri
mordono, con il pensiero
di boschi folti, densi
di suoni e di colori,
mari confusi al cielo, simili
a irripetibili miraggi,
isole fluttuanti sotto il Sole
di sabbie falbe tra i palmeti,
vertiginose vette aguzze
incappucciate dalle nevi,
venti oceanici dall’Ovest
sulle pianure d’erba sconfinate,
uomini, donne, gesti, parole
strade, città simili a misteriose
scatole cinesi
amori, amici, duri distacchi
resi pungenti dagli sguardi
e dalle spezie d’aria straniera.

Mille segreti rimasti celati
da mille partenze mancate
che non chiedevano ritorni
come non esita un momento
un lordo rivolo di strada,
e se lo fa subito colma
e poi riprende,
nella sua corsa verso il mare.

Forse è utopia infantile
alzare il capo oltre questo
andare via del tempo
lungo la strada
di quel che è stato
chiudere mille volte
l’uscio di una casa.

...per quante volte ancora
fino alla notte della vita?
  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)

Mirabile poesia che ho molto sentito...
le immagini sono stupende e tutta l'atmosfera che traspare dalle perole intriga.
La chiusa enigmatica mi prende molto.
Ti saluto
Andrea.

il 04/04/2012 alle 19:00

Ti ringrazio molto per il tuo bel commento.

il 04/04/2012 alle 20:50

parti dai piccioni che sono i piu' umili uccelli che si sono adattati alle città...come da dietro immaginarie sbarre t'immagini una vita infinita, il grande mondo, un rivolo che diventa un fiume, e poi le domande sulla vita e sul suo significato....Mi ricorda Lo Tse quando disse "si può conoscere il mondo senza uscire dalla propria stanza"...mi è piaciuta, sempre nel tuo stile denso e profondo..un grande abbraccio sancho

il 04/04/2012 alle 21:38