Il bastone nodoso della notte
violenta flutti su maree di paura,
e il tormento vaga col passo delle ore,
tra l'evanescenza di visioni alate,
su rare collezioni di amarezze.
Pago prezzi esosi per i vetri amorfi
di un crepuscolo di cielo senza rive,
trascinando rottami di nuvole
oltre il confine delle ossa,
dove i baluardi hanno ossidato i cuori,
dove il fuoco non trova occhi per la luce,
dove il rantolo della brezza
si perde nelle vene delle foglie.
Una mela marcia cerca posto
fra i fosfori del cielo,
col teschio buggerato
di neve e fango, col gabbiano ferito,
e una bara di ghiaccio
nel cimitero dei sogni;
sì, si spegneranno i sogni,
si spegneranno nell'alba delle stelle,
al cigolar del vento incerto delle muse