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Pubblicata il 15/09/2011
Il seme dei miei giorni
offesi dal dolore,
seme del fiore d’abisso,
imperituro e cupo.
E infondo a quest’abisso
vi ho scoperto il mondo
dove sono sperduto,
tra i rovi laceranti
vestito di velluto.
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la prima metà così perfetta, e in fondo all'abisso scopri incredibilmente il mondo. che bella poesia, rich.

il 15/09/2011 alle 11:45

molto bella.
ninetta

il 15/09/2011 alle 15:43

l'esperienza del dolore non risparmia quasi nessuno...ma è in quell'abisso, nel quale ci aggiriamo smarriti, che nasce la nostra umanità o vi abortirà per sempre.
se ne esce segnati e con la pelle a brandelli, cambiati ma le ferite rimargineranno e le cicatrici saranno per sempre memoria di quei giorni di travagliata gestazione dell'uomo nuovo che saremo. Mi sento di dire per te, migliore.
veramente bella e molto sentita.
ti abbraccio
eos

il 15/09/2011 alle 17:11

Ho molto apprezzato il tuo bel commento. Non è cosa nuova questa. Ciò che evidenzi entra sempre nel cuore delle poesie e conferisce a queste un respiro più grande, donando occasioni preziose per ulteriori riflessioni a chi le ha scritte. Tuttavia una tua frase mi sento di sottolinearla almeno per tre volte: [dal dolore] nasce la nostra umanità o vi abortirà per sempre. È così. È una realtà molto dura da accettare. Io l’ho sperimentata su persone a me vicine, si può diventare migliori o trasformarsi in individui infimi e meschini. Come sempre ti ringrazio.

il 15/09/2011 alle 18:51

Ti ringrazio rich e sono felice che tu trovi il tempo per leggermi.

il 15/09/2011 alle 18:53

Non ho alcun dubbio che c’è un robusto filo rosso che ci lega, forse anche la voglia di non arrenderci alle ovvietà e al silenzio.

il 15/09/2011 alle 18:56

Grazie per il tuo apprezzamento

il 15/09/2011 alle 18:56

il tempo per le cose belle lo trovo sempre, mi devi aver scambiato per un gangster. care cose da rich.

il 15/09/2011 alle 23:41

Molto bella e sentita.
Nonostante il dolore faccia male,
esso e un modo per evolversi e trovare rinnovamento.
Spesso accade che l'abisso
sia troppo profondo per svelarci la luce,
ma basta anche un lieve raggio di sole,
e si può tornare a ridere come i fiori.
Ancora molto bella, complimenti, ciao
Gaudenzio.

il 17/09/2011 alle 15:43

Ti ringrazio per il bel commento e condivido le tue ragioni. Grazie!

il 18/09/2011 alle 21:02