la prima metà così perfetta, e in fondo all'abisso scopri incredibilmente il mondo. che bella poesia, rich.
l'esperienza del dolore non risparmia quasi nessuno...ma è in quell'abisso, nel quale ci aggiriamo smarriti, che nasce la nostra umanità o vi abortirà per sempre.
se ne esce segnati e con la pelle a brandelli, cambiati ma le ferite rimargineranno e le cicatrici saranno per sempre memoria di quei giorni di travagliata gestazione dell'uomo nuovo che saremo. Mi sento di dire per te, migliore.
veramente bella e molto sentita.
ti abbraccio
eos
Ho molto apprezzato il tuo bel commento. Non è cosa nuova questa. Ciò che evidenzi entra sempre nel cuore delle poesie e conferisce a queste un respiro più grande, donando occasioni preziose per ulteriori riflessioni a chi le ha scritte. Tuttavia una tua frase mi sento di sottolinearla almeno per tre volte: [dal dolore] nasce la nostra umanità o vi abortirà per sempre. È così. È una realtà molto dura da accettare. Io l’ho sperimentata su persone a me vicine, si può diventare migliori o trasformarsi in individui infimi e meschini. Come sempre ti ringrazio.
Ti ringrazio rich e sono felice che tu trovi il tempo per leggermi.
Non ho alcun dubbio che c’è un robusto filo rosso che ci lega, forse anche la voglia di non arrenderci alle ovvietà e al silenzio.
il tempo per le cose belle lo trovo sempre, mi devi aver scambiato per un gangster. care cose da rich.
Molto bella e sentita.
Nonostante il dolore faccia male,
esso e un modo per evolversi e trovare rinnovamento.
Spesso accade che l'abisso
sia troppo profondo per svelarci la luce,
ma basta anche un lieve raggio di sole,
e si può tornare a ridere come i fiori.
Ancora molto bella, complimenti, ciao
Gaudenzio.
Ti ringrazio per il bel commento e condivido le tue ragioni. Grazie!