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Pubblicata il 19/08/2011
È in questa luce incerta
tra il nero fondo delle valli
e i monti ancora ardenti
che avverto d’essere sospeso
tra il doloroso scorrere del tempo
e il colmo delle mie speranze,
sulla montante marea d’ombra
sotto il cielo vermiglio,
al capitare del fiato della notte
che spegne il canto degli uccelli.

Imbrigliarlo lì …
in quel momento!
breve riverbero viola,
colore d’animo quieto,
tra il caos fidente nella luce
e il buio sentirsi illuso.
Questo vorrei per me,
sostare sulla linea d’ombra,
senza cadere dentro
…né luce! né buio!
per dare pausa a una lotta atroce:
sogno contro realtà, vita contro la morte.
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Come un magnifico tramonto diventi metafora del dualismo esistenziale, molto apprezzati i versi "Questo vorrei per me, sostare sulla linea d'ombra, zenza cadere dentro..." ottima poesia.
Ciao Andrea

il 19/08/2011 alle 17:04

Ti ringrazio per il tuo bel commento.

il 19/08/2011 alle 19:07

"questo vorrei per me, sostare sulla linea d'ombra, nè luce, nè buio, per dare pausa a una lotta atroce" ecco...è un luogo senza tempo, l'occhio del ciclone della assoluta calma, riposo del cuore, forse il vero paradiso...molto bella sancho, molto profonda, molto piaciuta..

il 19/08/2011 alle 23:16

L'occhio del ciclone... un luogo difficile da raggiungere, continuamente in movimento, incalzato dalla furia del vento... un luogo godibile solo poeticamente. Molto bella la tua metafora e grazie per il commento.

il 20/08/2011 alle 10:52

sospeso tra il doloroso scorrere del tempo e il colmo delle mie speranze...è un verso incisivo che dona a tutta la poesia quel senso d'incertezza e nello stesso tempo della lotta per la vita, una lotta dura ...rimane comunque quel riverbero viola molto bello.
veramente una bella poesia.saluti
ninetta.

il 30/08/2011 alle 08:12

Ti ringrazio di cuore per il tuo bel commento.

il 05/09/2011 alle 15:14