Camminando
tra le brulle pianure,
tra roccie muschiose,
tra le selve silenziose
son giunto dove muore l'astro del mattino.
Innanzi
il vuoto, la nebbia, il buio.
Lì,
nelle terre ove i pensieri si sciolgono
e dove i dubbi involvono,
ho trovato la scala del cielo.
Dall'aureo bagliore,
solo pochi occhi hanno mirato le sue meraviglie,
prima che vedessero crollare
tutte le certezze,
che vedessero svanire
tutte le falsità,
a cui avevano fatto tanto affidamento.
E forse per volere della madre natura
ho superati i confini della paura
e raggiunto i pilastri dell'infinito,
dove si può vedere nel buio delle galassie
e ammirare il ciclo astrale
il tutto intessuto in una ragnatela di diamanti,
che vestono questo signore dell'universo.