la salita,
non difficile ma ripida,
induceva gli esperti
ad ammonire i neofiti:
" salite regolari,
aiutatevi con un bastone ".
Ma giunti sul pianoro,
la fatica venne dimenticata
e l' occhio
poteva spaziare
su un panorama magico:
dietro noi
il profilo aguzzo del Monte Cresto,
in basso,
da intuire, più che da vedere,
la pianura
e davanti a noi il lago,
tondeggiante perla blu
incastrata tra le vette.
E di quell' acqua,
così fredda e limpida,
tutti riempimmo borracce
e ci bagnammo, appena,
mani e viso.