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Pubblicata il 03/09/2001
Qualcuno penserà che sarei dovuto nascere alcuni secoli fa. Da parte mia posso dire che adoro questo tempo con le sue contraddizioni, le sue nefandezze, i telefonini, l'inquinamento e la lettura quasi giornaliera dei Pensieri di Pascal non fa che confortare vieppiù questo mio sentire.

Caro Blaise,
spero tu stia meglio dall'ultima volta che ci siamo sentiti.
Ho parlato con il tuo confessore di Port-Royal e non mi ha certo rassicurato.
Rouen non ti fa bene, vuoi per l'aria malsana, vuoi per le cattive compagnie.
Perfino Parigi è migliore, lo sai!
Non ti odiare per quello che hai fatto, non avresti potuto altrimenti...
Non mi meraviglia il tuo stato d'animo: mi preoccupa.
Mi hai detto del libro sul Cristianesimo, perché tanta energia profusa su un argomento tanto futile?
Cosa puoi sperare di sostenere che non sia già stato detto: lo Spirito Santo è parte della Santissima Trinità! Questo è tutto ed è molto se pensi che ci differenzia dagli eretici ortodossi.
Ma tu parli di Cristo come di un filosofo, del più gran filosofo. Questa è una bestemmia.
"Via, veritas", ricorda.
Non dobbiamo uscire da noi stessi per trovare la felicità ma rientrare in noi stessi. Lì c'è la gioia assoluta.
Non in Dio come dici, ma con Dio. Un Dio umiliato ed offeso non è migliore di un uomo, è solo meno capace o, forse, questo te lo rende più vicino?
Hai bisogno di consolare le tue sofferenze con quelle degli altri, di un Dio, per di più?
Trovi stupefacente il Cristianesimo; ti sei avvicinato mai, senza pregiudizi ad altre religioni?
Ci sei nato, nel cristianesimo, l'hai bevuto dal seno materno, è questo che te lo rende così caro.
Mia sorella mi ha mandato dei dolciumi dal convento. Sarei felice se venissi a passare qualche giorno da me; in primavera qui c'è un 'aria così dolce.
Ti saluto caramente ora. L'ufficio mi attende.
Tuo M.



Blaise, mio caro amico,
ho ricevuto il manoscritto che così gentilmente hai voluto sottoporre alla mia attenzione.
Devi aver lavorato sodo...Questo, ne son sicuro, non ha giovato alla tua salute.
Ho fatto un lungo viaggio attraverso il nostro paese fin quasi ai confini con l'Italia. Sono stato tentato di giungere a Milano per poter consultare alcuni testi della Biblioteca Ambrosiana ma al confine abbiamo incontrato dei vecchi amici che si sono "segnati" dicendoci che per carità, tira una brutta aria.
Ma parliamo di te.
Finalmente ho sentito un cuore "nuovo" pulsare nei tuoi scritti. Cos'è accaduto? Sono state esaudite finalmente le mie preghiere e quelle delle nostre sante sorelle!
Ho notato con piacere che hai seguito il mio amichevole consiglio. Quando scrivi: "Vedo dunque abbondanza di religioni in molti paesi del mondo e in tutti i tempi. Ma esse non possiedono né una morale che mi possa piacere, né le prove che possano convincermi: sicché avrei rifiutato egualmente e la religione di Maometto e quella della Cina e quella degli antichi romani e quella degli egizi..."
Hai fatto davvero studi interessanti. Ma ciò che mi colpisce di più è che sento che hai acquistato "consapevolezza" della metafisica. Stai cercando ancora, è vero, forse non hai ancora la fede ma hai messo in "dubbio"...
Questo mi riempie di gioia: ora il filosofo che tutto il mondo ci invidia, con Montaigne, si è dedicato, da par suo all'argomento degli argomenti, cioè Dio.
Parli di un sicuro rifugio, scrivi di tutte le nostre nefandezze, della bassezza dell'animo umano. Scavi in profondità nell'io che, sì, dobbiamo distruggere: in una parola, hai compreso, a parer mio che la natura non è quella che vogliamo che sia ma quella che essa effettivamente è nella grazia tenera e dolce di Dio.
Mi piace l'approfondimento "scientifico" della religione degli ebrei e trovo ammirevole la tua scoperta: dalle leggi dettate da Dio stesso a Mosè sono nate tutte le altre leggi e mille anni prima!
Ho ordinato a Monsieur Arnaud di dipingermi un grande Sant'Agostino da porre alla destra dell'inginocchiatoio e di aggiungervi la seguente iscrizione: "LA DEBOLEZZA DELL'UOMO E' LA CAUSA DI TANTE BELLEZZE RICONOSCIUTE, COME IL SAPER SUONARE IL LIUTO. CIO' NON E' MALE CHE A CAUSA DELLA NOSTRA DEBOLEZZA".
Siffatte parole sono per me come una sorta di preghiera.
Che questo ti sia viatico per la conclusione della tua opera e che Dio protegga la tua salute.
Con affetto.
M.

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