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Pubblicata il 11/06/2011
Quand’è che la mia vita
s’è arresa al disincanto?
Al tempo dei palazzi grigi
sorti a coprire gli ampi campi?
…e il ramarro verde perse la sua tana,
…e la mia infanzia svanì dopo l’avvampo,
…e nel cortile smisi di volare coi piccioni.
Per quel lontano amore assurdo e rifiutato,
mela matura, per me che ero desiderio acerbo?
O per quel lutto, nemmeno immaginato,
tempesta nel mare allora calmo
e pena, appena cominciata?
Altri ne sono giunti, decadi del rosario
che il tempo ama sgranare, grano dopo grano.
Per come sono ora?
Per come sono cambiato
o resto ancora troppo uguale?
Per questo mondo ingoiato dal gorgo di clessidra,
sabbia su sabbia inabissata?
Forse deve essere così. Questa è la vita!
Qualcuno me lo aveva anticipato,
poggiandomi la mano sulla testa,
ed io mordevo il freno nei calzoni corti
e tutto mi sembrava spalancato
e non capivo …e lui taceva comprendendo,
il tempo avrebbe poi svelato.
È l’armonia dell’universo buio e inconsistente
dove la legge è nello scorrere incessante
del nulla verso il nulla, dal nero al bianco dei capelli,
spazio concesso tra nascita e morte,
e gli astri sono lumini piccoli e lontani.
Troppo lontani! Sogni del cuore
lì dov’è il solo freddo siderale
e quei chiarori tremolanti, che noi pensiamo roghi grandi,
altro non sono che aneliti perduti, fiacche speranze e niente più.
Ben venga allora il disincanto! Chi se ne frega! Io sono qui!
Nelle mie scarpe, nel fango della strada
e vado calpestando le domande.
Vivo soltanto di presente e non mi aspetto niente!
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da brividi questa tua..hai tutto il mio rispetto sancho..un abbraccio

il 11/06/2011 alle 11:49

il processo che porta al disincanto è lungo e impercettibile, giorno per giorno il puzzle della realtà si va ricomponendo sotto i nostri occhi e nemmeno ce ne accorgiamo...ogni disillisione aggiunge una tessera più o meno permanente perchè le illusioni muoiono e rinascono, ma ogni volta perdono magia, scolorano un pò...
la sofferenza , se ci fortifica da un lato dall'altro ci toglie gradualmente la capacità di sognare e di illuderci...Finchè un giorno il puzzle è completo: spariti i colori, sparito tutto! si è arrivati in quel posto detto realtà dove "gli astri sono lumini piccoli e lontan, troppo lontani!i".
La reazione è inizialmente di una perdita irreparabile e viene poi spontaneo dire "chi se frega!" vivo lo stesso, e le "domande le calpesto"..."vivo di presente e non mi aspetto niente"...che forse è il modo più sicuro di evitare delusioni...ma anche il modo più sicuro di smettere di vivere e limitarsi a esistere.
Molto, molto piaciuta e molto condivisa...ma sono convinta che troverai ancora sogni da sognare, piccoli o grandi, non importa, ma che daranno di nuovo colore ai tuoi giorni. E' questione di tempo...
ti abbraccio
eos

il 11/06/2011 alle 12:32

sono emozionata e commossa. una poesia stupenda, bellissima, sei un grande poeta.grazie per questa condivisione.

il 11/06/2011 alle 12:51

poesia bellissima..
ninetta

il 11/06/2011 alle 16:01

Caro Arturo... grazie!

il 13/06/2011 alle 19:53

Il tuo giudizio, considerando anche come scrivi in versi, mi lusinga doppiamente. Ti abbarccio.

il 13/06/2011 alle 19:55

Ti ringrazio per il giudizio, e non posso che condividere il tuo appunto… noi che amiamo scrivere in versi lo siamo un po’ tutti …sognatori. Un nuovo grazie ed un caro ciao!

il 13/06/2011 alle 19:57

Un grande grazie di cuore a Ninetta!

il 13/06/2011 alle 19:58

Un commento, il tuo, che mi auguro sempre di trovare e che leggo con avidità. Forse anche con un pizzico di simpatica trepidazione …in attesa che un aspetto del mio modo di essere si sia incuneato tra i versi, senza chiedere permesso, e che tu lo metta a nudo. Un aspetto bello e importante questo, perché anche una propria poesia, grazie ad un commento arguto, può divenire una non calcolata occasione di riflessione per chi l’ha scritta… oltre ogni intenzione. Credo che questo sia un aspetto apprezzabile per ogni poeta o aspirante tale. Grazie e a presto!

il 13/06/2011 alle 20:12