Questa tua poesia è scioccante....ma si legge con una tale fluidità che è impossibile ignorarla...
Le parole sono forti, e la rabbia e la determinazione dei gesti narrati sono talmente evidenti....fa venire i brividi il momento del salto...e non solo...
Deduco "dall'istante di Dio" che la storia sia a lieto fine anche se la frase "Finì la mia vita su un masso" non lascia spazio ad interpretazioni...
Mi pare di aver detto tante banalità...per spiegare quel che questi versi sanno suscitare...quindi mi fermo qui.....ma....
SAREBBE SPRECATO BUTTARE VIA LA VITA IN QUESTO MODO!!!!
Ciao...Mary*
questi sono fra i primi versi che scrissi.
identificandomi nel punto di vista di un suicida, non ho voluto analizzare le possibili cause... è un gesto troppo grave e solenne per poterlo giudicare a priori. ma ho pensato che vi sia qualcosa di sacrale nel rito di chi si prepara al suicidio, e sono convinto che nell'ultimo istante in cui gli occhi di quell'uomo vedono il mondo, allorché è già tardi per pensare ai motivi del proprio gesto, una visione gli appaia... Dio o l'Inferno, chi lo sa...
non ci sarebbe poesia se tutto sapessimo
ciao