*« E 'l duca lui: "Caron, non ti crucciare:
vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare". »
(Inferno III 94-96)
Nell’onda dondolante delle navi
orbe di vento, zitto è l’approdo,
il mio odore d’acqua in prua
E tu sei spiaggia bianca
nel guardarmi dentro,
il nascondiglio, il faro e
il mormorio chiaro che si disfa
/in suono/
Ci resta solo il tempo
che smorza le vele
Io tengo fermo il remo Caron, non ti crucciare*