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Pubblicata il 20/04/2011
Sussurravano al vento
i pioppi d’argento,
delicate viole sbocciavano al sole,
le tenevi nel pugno
era bello, era giugno.
Non parlare ma taci.
Intarsiato di baci,
in un guscio d’amore
ci scordammo del mondo
violammo il candore e poi…
Oggi ho pensato a noi.
Fa che il senso di gioia
e l’ombra d’angoscia che sento nel petto
per te mio diletto non cambi in dolore.
Il bello del mio passato,
culla di me fanciulla
del tutto scordato
affiora un momento e mi sento sola;
e torna quel nodo alla gola
che mi mettesti tu; non parliamone più.
Dimmi, piuttosto, invecchio?
Stupendamente sciocca!
Come potrei pensar d’averti accanto
se non magnifica e stupenda?
Non ho nessun rimpianto.
Così mi basti anche per un momento.
Sussurravano al vento
i pioppi d’argento,
delicate viole
sbocciavano al sole,
le tenevi nel pugno
era bello, era giugno.
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bellissimo questo dialogo..una passeggiata con in mano le viole..il tempo che corre..una tenerezza che non ha confini.
saluti
ninetta.

il 20/04/2011 alle 08:36

un languore profondo, in questi eleganti versi di un passato mai spento.
Un caro saluto
Axel

il 20/04/2011 alle 08:37

le ultime sette righe su tutte...

il 20/04/2011 alle 09:51