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Pubblicata il 09/04/2011
Siamo spiriti calvi,
folletti senza più voci di prece,
ci facciamo trasportare spesso dal vento già bolso,
costruiamo, sbagliando, palazzi di vetro,
dove imprigioniamo con spirito d'astio,
i nostri cuori venati di marmo.

Svegliatevi
tenere amiche!
Svegliate i vostri occhi di corvo,
fate valere i vostri ventri garbati,
le vostre gambe flegree,
i vulcani nascosti,
segreti,
conosciuti solo da intimi amici.

E come i bambini che giocano
senza paura del tempo che passa,
passiamo anche noi
il nostro tempo giocando.

Siamo spiriti calvi,
folletti senza più voci di prece,
ci facciamo trasportare spesso dal vento già bolso,
costruiamo, sbagliando,
palazzi di vetro...
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Questa e' una poesia che io avrei scritto il 22 Febbraio del 2013 e tu me l'hai fregata. Azz. Pero' come scriviamo bene io e te.

il 11/04/2011 alle 09:01