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Pubblicata il 14/03/2011
È lì da sempre,
irta sul colle
a far da sentinella
alle terre di mio padre,
che lì la volle: salda sulla roccia.
Del suo cuor di pietra assai contenta
freme allo squittio dei passeri
e non paventa il turbinar del vento.
Quella è la mia casa,
avita, dove mio padre nacque
ed io e miei fratelli
e piacque alla mia cara madre
che vi passò la vita.
Anche se il sol non la rallegra assai
e l’ombra la ravvolge spesso,
vigila austera e nulla passa inosservato.
Lotta coi venti, annienta le tempeste
e quando il poggio è innevato
sorride nel saper passato
ancora un anno
e compiaciuta nota che nulla d’allora,
niente da sempre è mai cambiato.
Quella è la mia casa.
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quasi Carducciana, romatica visione che si rivolge al passato, alle memorie della casa antica che conserva il ricordo di chi c'è vissuto.
Un caro saluto
Axel

il 14/03/2011 alle 14:21

Bella e profonda......Gabriela.

il 29/09/2014 alle 20:50