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Pubblicata il 12/03/2011
Che luna stanotte
che luna
con il suo muso di silenzio
e rughe d’ombra
come rami arrabbiati
e luci che si sommano
scaglia su scaglia
di madreperla e fuoco.
E c’è un vento di foglie irritate
e un odore opaco per le strade
e un lampione rovesciato
in una vasca
dove bella una donna si specchia
Io
come uno zappatore oscuro,
amore mio,
fiuto il temporale in una goccia
e vado percorrendo senza tregua cuori
e l’intricata tela della menzogna
perché tornino al loro posto le parole
e cantino il grano che nasce
e la spavalda libertà della primavera ventura
e la pace giusta dei tramonti.
Sopra tutte le terre
sopra tutte le acque.

26 ottobre 2010
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Sei orazioquattro ma questa poesia merita 10! L'ho letta assaporandola tutta bella ogni verso..ciao Snow

il 12/03/2011 alle 19:59

molto bella. ninetta.

il 12/03/2011 alle 21:14

luna ambigua e zappatore oscuro a caccia di rivoluzione, piaciuta a rich.

il 12/03/2011 alle 21:40

un vortice di pensieri veri, toccabili e toccanti;
una rivendicazione di un mondo possibile ma impossibile da recuperare con un dire armonioso
e attrattivo
merita attenzione, ragguardevole ammirazione
anche per un utilizzo musicale.
a rileggerti
stima e saluti
ninomario

il 12/03/2011 alle 22:31