anch'io anelo a quella che non teme la cattiva sorte, ci sarà dentro di noi magari nell'armadio più in alto, che per arrivarci si rischia l'osso del collo, rich.
la felicità non è la favilla che dura il tempo di accendersi ed è gia spenta prima di realizzarne l'idea. Quelli sono solo attimi di gioia dici bene e sarebbe assurdo pensarli come duraturi.
La felicità invece è meno luccicosa e meno precaria, è uno stile di vita che non cambia al cambiare degli eventi, ed è quella cui anch'io anelo.
In questo senso è anche raggiungibile, perchè ci si può "educare" a questo stile di vita: vivere per la vita, con la vita, nella vita.
piaciuta molto e sritta veramente molto bene.
abbraccio
eos
prima esponi quella che è la felicità dei giorni normali, chiamiamola effimera, addirittuara "seme dei giorni che verranno di scontento"....riflettendoci hai ragione. Quante volte una gioia di un momento diventa il suo opposto, un dolore col tempo?Viviamo nella legge degli opposti...per questo il richiamo finale ad una felicità "alta", e soprattutto "altra", che danza su una punta di uno spillo( splendida metafora che spiega quasi la sua invisibilità e inspiegabilità) questo richiamo dicevo è grande, ed io mi ci ritrovo in pieno, come si dice mi ci "riconosco", come spessissimo mi è accaduto con le tue poesie....un grande abbraccio sancho
Sicuramente non è a portata di mano, ma noi ci proviamo lo stesso... grazie per il commento Rich!
Dici bene: ci si può educare... perché credo che la felicità che dura (l’essere felici qualsiasi cosa accada) sia il frutto di un percorso, se non lo stesso percorso... un qualcosa da costruire giorno dopo giorno e giorno su giorno. Grazie per il tuo bel commento che, come sempre, prosegue e suscita la o altra poesia. Ciao!
Commento che ha un incedere letterario e suona come musica alle mie orecchie… prosegue quel che volevo dire. Grazie e un abbraccio!