I
( effetto notte )
E' penoso il gemito
della serratura arrugginita,
( un po' d' olio, indubbiamente, gioverebbe )
ma la porta, quando s' apre,
mostra i contorni familiari
della mitologia casalinga.
I fantasmi rientrano nei loro alberghi,
contentandosi di spiare,
segnalando la loro presenza con brividi e rumori,
in una luce da " notte sui wagon-lits "
con le ultime notizie del televideo.
Ancora un goccetto, ancora una sigaretta
( ho ancora fegato ? Ho ancora polmoni ?)
poi una prudente anabasi
e le lenzuola che mi accolgono
in utero matris
chissà, forse fino a domani.
II
( zona giorno )
La sveglia è passato remoto
il secolo scorso, una vita fa.
Adesso, quel che conta,
è aprire gli occhi:
prima uno, poi l' altro,
poi tutti e due
( possibilmente insieme)
e poi alzarsi, naturalmente.
La lingua ha l' aspetto suburrale
della superficie lunare:
come si chiamano
quei ricostituenti per il fegato?
Oskar Kokoska
avrebbe fatto di me un suo ritratto
o una cantica espressionista,
ma quando chiudo la porta
mi ritrovo solo,
con il gusto dolciastro
del dentifricio antiplacca alla menta.