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Pubblicata il 16/12/2010
Migliaia stiam salendo in alto monte 1
sul monastero che si erge sovrano
senza nulla sapere della fonte.
Sento quel luogo dai santi lontano
con grande movimento e confusione;
perché, mi domando, é così strano?
Quel vociar di gente: che impressione!
Silenzio ci vorrebbe in luogo santo:
non certo come quando al mercatone.
Mi sento nel petto il cuore affranto
per tanto confuso mal vagare
fuggo perciò veloce via col pianto;
per non volere a quel far sottostare
m’inoltro in corridoio stretto e oscuro
senza neppur sapere dove andare,
ma vecchia porta mi fa lì da muro
per oltre ammirar stupendi fatti;
sereni son bambini ed al sicuro
mentre giocano insieme soddisfatti
e anche se son lontani dal divino:
ancor di più lo sono dai misfatti.
Questo luogo ha avuto altro destino
come dominato da un portento,
ma un’altra porta trovo nel cammino
per entrarne veloce come il vento;
nel tetto canne e tavole riprendo
e in rossa argilla vedo il pavimento.
Mentre il pane stanno lì cuocendo
tre belle donne con un ragazzetto
ed una nicchia vado anche scorgendo
ben curata lì nell’angoletto
e dentro c’é la mamma del Signore
che all’intorno dona gran diletto.
Nel luogo sento e vedo tanto amore;
così quando rivedo Madonnina
sento inondarmi solo dall’amore.
Come sia stato punto da una spina:
in cuor s’innesca voglia di condono
per l’alto volar via dalla cucina.
Com’ero prima sento più non sono
dall’emozione mi sorprende il pianto
per il passato mio chiedo perdono;
così, nel luogo povero ma santo
il cuor sento che sta risorgendo:
la Madre che sta in nicchia lì da tanto.
Soltanto pace e amore sto vedendo.
Restare qui soltanto le domando
e per tutto ciò che mi sta proponendo
con amore un canto or le rimando.
Così a gran voce per la prima volta
il Padre Nostro mi sento cantando. 51

1. - E’ un percorso che inizia dal testo - Di ciò forse poco capirai -, e così a seguire... .
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