PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/12/2010
Rispecchia senza posa il cielo
i prati in fiore, le foglie morte
non c’è inverno che estingua le stagioni
sotto il sudario di una bianca coltre.

Ruota come sempre quando è tempo
dal mare verde al secco delle stoppie
il ciclo della vita nell’usuale sorte.

Mille partenze, uguali i ritorni
ma nel cilicio dei miei lutti
il tempo sembra aprire solo solchi
lacera dentro e oscura la speranza

è il sangue che conserva quel che muore
ciò che l’inavveduto mondo lascia andare
e rosso scarlatto insiste in un ricordo.

Eppure so che torneranno, anzi sono già qui,
vitali come voli di pensieri, oltre l’inverno
nell’unica stagione dove non tramonta il giorno.
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bel titolo, senso e movimento, rich.

il 07/12/2010 alle 18:26

nulla di quello che viviamo muore mai veramente, le emozioni, i sentimenti restano si nella mente, nel ricordo come foto ingiallite dal tempo, ma è nel sangue che continuano a vivere eternamente e lì non perdono mai la loro carica vitale. Si mischiano, confondono, sembrano sparire...ma sono sempre in noi. in ogni cellula del nostro corpo irrorata da quel sangue. E ritornano ciclicamente a emozionarci...nel bene o nel male...solchi si approfondiscono, altri si richiudono, nuovi se ne aprono...e siamo bambini e contemporaneamente adulti e adolescenti...
l'ho sentita molto questa tua bellissima poesia.
un abbraccio
eos che è andata a ruota libera

il 07/12/2010 alle 19:51

mi hai ricordato un grande filosofo Rudolf Steiner, lui parlava del sangue come "veicolo dell'io", dove per io si intende in grossa parte la nostra anima...è vero che il sangue ha memoria di tutto...ciao sancho

il 07/12/2010 alle 22:28

verissimo, il tempo lacera dentro e oscura la speranza, rimangono i ricordi..

il 08/12/2010 alle 07:02

Interessante poesia fa riflettere l'Io.
dell'unica stagione dove non tramonta il giorno.

Marygiò

il 08/12/2010 alle 12:55

Grazie Rich!

il 08/12/2010 alle 19:50

Un bel suggerimento per una nuova lettura. Grazie!

il 08/12/2010 alle 19:52

Grazie per la lettura e per il commento, sempre gradito.

il 08/12/2010 alle 19:53

Io l'ho già fatto con il tuo commento, tatuato in aramaico. Se mai c’incontreremo in qualche luogo pubblico... scopriremo le nostre schiene e inviteremo gli astanti a comprendere il vero peso delle parole indelebili. Un saluto!

il 08/12/2010 alle 20:00

...che sono parte importante della nostra vita, se non vita essi stessi. Grazie per il tuo stimolante commento.

il 08/12/2010 alle 20:01

Sangue come veicolo e tramite tra ricordi e cellule, tra biologico e sociale, corpo e mente... niente male la tua considerazione, ottimo spunto... per fare della poesia uno strumento di conoscenza, lì dove la scienza si ferma ovviamente e i versi possono tranquillamente proseguire... Grazie! Sempre attesi e interessanti i tuoi commenti.

il 08/12/2010 alle 20:07

stupenda

il 07/01/2011 alle 19:52

Grazie!

il 13/01/2011 alle 18:24