come ti capisco...e come si fa a non amare uno che ti scrive: "Da un legame con il nostro deve balzare (solo LUI potrebbe usare questo verbo in tale contesto) qualche cosa di più degno che non la sentimentalità meschina dei piccoli amanti"..G.G.
Vi ringrazio molto, in ogni caso questo voleva essere solo un esercizio/presentazione (ho già postato altre cose più concrete sebbene preferisca non mettere il meglio in rete). A rileggerci
Con tutto il rispetto per questo autore, ma anche per il rispetto alla critica e al dire sincero che spetta a chiunque, devo constatare come il "fumus amicitiae" giochi molto in questo scritto, che sinceramene, sempre detto con il massimo rispetto per l'autore, non mi pare che raggiunga l'altezza poetica che gli viene assegnata frammezzo a tante letture.
"Amicus Plato, sed magis amica veritas." Mi dispiaccio se, per il mio amore a dire chiare le cose come le sento, possa avere creato dispiacere a questo autore. Sono convinto che è bravo, al di là delle "esagerazioni" di lettura e di critica soprattutto che questo suo elaborato comporta. E che mi paiono davvero non adeguate, ma forzate. Davvero troppo forzate, almeno in questa occasione.
giuro, mai mangiato pane e latte con l'autore...non è colpa mia se ama Gozzano come me..eh...
Caro toscanus, sono d'accordo con lei su quasi tutto (d'altronde avevo già ribadito la consapevolezza di aver postato una "non-poesia"). Devo però contraddirla per quanto riguarda la posizione del mio testo rispetto agli altri tentativi che affollano quotidianamente questo sito: mi sento di dire che perlomeno circa la forma (e cos'è la poesia se non manifestazione estetica!) e soprattutto l'uso scioltissimo dell'endecasillabo e delle rime ben pesate la mia prova sia di livello tendenzialmente superiore alla media delle altre qui proposte; e per quanto poco io abbia letto finora (giro da queste parti da non più di 3 o 4 giorni) la mia presunzione/consapevolezza mi incoraggia ad esprimere questo giudizio già con assoluta sicurezza.