PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/10/2010
Una cartolina imaginaria
mi hanno madato,
paesaggio sardo illustrato.
Ampie rocce ad insenatura
racchiudono
acqua di mare salata
e non pura.
Linea marcata all'orizzonte,
tra firmamento e mare blu',
azzurrissimo il ciel lassu'.
Sopra ci marciano le nubi
a pecorelle
bianche e stenterelle.
Somigliano a quelle che pascolano a terra,
che per accapparrarsi il cibo
fanno la guerra.
Onde schiumose,
infrangono a riva
bagnano la spiaggia per mille miglia,
quando si ritiran alscian spumiglia.
Spiaggia estesa graffiata dal vento,
che spesso impazzisce correndo veloce
e mai lento.
Nelle pasture sulle alture,
greggi di pecore
si ciban sicure.
In antichita'
i pastori erranti
seppellivano i morti
nelle Tombe dei Giganti.
Li si svolgebùvano pure
riti alla Dea natura,
perche' mantenesse la terra
rigogliosa e pura.
Tra i cespugli di rosmarino e menta
sorge il nurago,
casa che tutti tenta.
Sembra la dimora di un ricco mago
e ha il colore dello spago.
Se andiamo a scavare nella storia dell'isola,
troviam leggende di particolar bellezza.
Belle da leggere
accarezzati dalla fresca brezza.

Da QUIARA in onore alla Sardegna
e ai sardi.
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Troppi errori!!!!!!

il 12/10/2010 alle 09:11

no, il nurago no, questa non me la dovevi fare....te l'avevo detto che nurago era l'elmo piumato degli adepti all''Ordine della Giarrettiera, la nota Compagnia shardana di produzione di calze a rete in orbace con reggicalze in ottone...

il 12/10/2010 alle 22:09