ancora una volta questo interrogarsi e chiedersi il senso, come un guscio di noce sballottato tra le onde, che trova comunque nella vita , in questa fragile vita, un senso ed un perchè...domande senza risposte, come sempre sarà, ma lo stesso interrogarsi è segno di grandezza interiore, come Amleto...bellissima Sancho
"Tornò così d’incanto a battere la vita
impavida dentro il disgusto, senza rifiuto."
un poema di denuncia estrema
racchiuso in uno scrigno ma
per moltissimi l'incubo notturno
si propala purtroppo nel diurno
sei un grande
affetto
ninomario
il cimitero, la notte, i rintocchi delle campane . le tombe, le ombre che si levano: sembra una poesia sepolcrale, ricordi l'ossianesimo e il gusto del macabro, del lugubre e quell'inquietudine tipicamente romantica? Tutto questo fino al ridestarsi al suono di due voci argentine, e da qui in poi c'è ancora l'inquietudine ma affiancata da una da un atteggiamento di virile accettazione della vita, della sua fragilità e della sua grandezza che trionfa sulla morte.
E' semplicemente bellissima, con grande armonia tra forma e contenuto.
un abbraccio
eos
Entro in un'atmosfera crepuscolare,
intensa, come coloro ,che danno voce e corpo alla letteratura di Poe.. .
Di notte si levò un vento vitreo
destandomi tediosi rintocchi di campane
e il sangue raggrumò in un sussulto.
Vibrarono i cipressi sopra le siepi ordinate
lungo sentieri senza fine
pietrificati da una luna inclemente...
Sai Schancho che potresti scriverci un racconto giallo?
Ti saluto cordialmente.
Dora
ma come sei drastico in questo sogno lucubre,
la poesia è bella non c'è che dire,
ma ci sono tante parole in quelle mille vite
che vogliono gridare l'amore.
salutoni. Marygiò