PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/07/2010
Lungo un grigio corridoio di una casa che non è una casa,
di un posto che non è il suo,
un bimbo cerca la sua mamma.
Solo l’eco di voci sorde e lontane,
solo i rumori che giungono da stanze chiuse e dalle flebili luci,
solo questo riempie il suo cuore.
Poi qualcuno lo richiama ,ma non è la sua mamma ….
No,la sua mamma non c’è.
Così torna nella sua stanza gelida
a giocar con uno scatolino
e lo scuote per sentire un suono diverso,
diverso da quei rumori che non gli appartengono,
diverso da quel silenzio che riempie il suo cuore,
diverso da tutto quello che avrebbe voluto.
Nel suo cuore,una sola persona:
la sua mamma.
Nella sua mente , una sola parola:
“dove sei mamma ?”
nel le sue preghiere ,una tenue voce:
“torna mamma “ !
Ma la sua mamma non c’è
e rassegnato affonda il suo piccolo viso
sul suo cuscino,
bagnato di lacrime,
aspettando che la sua mamma torni da lui.
Ma quando la notte lascia il posto all’alba
Un raggio di luce lo scuote dal sonno
Un altro giorno si ripete sempre uguale,
sempre silenzioso,
scandito solo da ritmi stanchi ed angoscianti.
Ogni attimo è un’agonia costante
che si trascina lenta
sui colori sbiaditi
di un’infanzia ormai spenta.
Vorrei dire a quel bambino
Che oggi vive altrove,
ma con un dolore in fondo al cuore,
vorrei dire che lo abbraccio con tanto amore.

ale 2010
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senza dire una parola abbraccio con te quel bambino solo...

il 07/07/2010 alle 09:27

molto toccante! Si può solo provare a consolare il pianto di un bimbo senza la mamma ed anch'io stringo al cuore questo bambino e tutti i bambini soli del mondo.
ciao eos

il 07/07/2010 alle 10:14

Mi fa pensare non solo ad un orfanatrofio, ma anche alla solitudine di un bambino tra le pareti domestiche, che non sente piu' come "sue" perche' la mamma o i genitori sono divenuti presenze lontane. Penso alla situazione di molti genitori occupati durante la giornata e purtroppo spesso assenti dalla vita dei propri figli anche la sera, quando interessi come "facebook" sembrano piu' immediati e importanti che dialogare o cucinare biscotti con i figli.

La tua lettera e' molto profonda, e' un percorso interiore nella vita di un bimbo lasciato solo, giorno dopo giorno, nel silenzio degli affetti e nella stanchezza di un'infanzia ormai spenta. E' importante scrivere poesie come questa, perche' risvegliano coscienza e sentimento.

un saluto,

noa

il 08/07/2010 alle 09:23

ciao Noanoa,
ti ringrazio x aver commentato la mia poesia, soprattutto questa,che nasce da un'esperienza vissuta solo indirettamente ma sentita col cuore perchè ... quel bambino solo era il mio ex, e da tutta quella sofferenza , che ancora vive dentro di lui, è stata determinata la sua vita e ... nel tempo, anche la nostra vita di coppia.
Se potesse bastasse la mia poesia x restituirgli ciò che lui ha perso, mi sentirei un pochino sollevata ed invece sento che questa sofferenza vive ancora dentro di lui.
certi dolori si può solo cercare di immaginarli senza comprenderli.... :-(
grazie x aver risposto alla poesia, a volte penso che le mie poesie abbiano una forma diversa da quella che riveste la poesia in sè, ma di sicuro racchiudono tutte un pezzo della mia vita e x questo mi sento di scriverle e riportarle qui.

il 12/07/2010 alle 21:55

..dalla tua ultima risposta al commento ho capito chi era quel bambino. E' difficile amare se non si è stati mai amati o non sufficientemente amati. Ma io credo che l'amor fa miracoli e si può guarire chi ha avuto delle ferite, con pazienza, amore e dedizione..dopo tutto sarà più bello. Ciao un abbraccio snow

il 21/07/2010 alle 19:32

io l'avrei fatta meno lunga, è bella nella sostanza, umanamente pregnante, coinvolgente..ciao

il 22/07/2010 alle 07:12

del contenuto in sé non parlo perchè è toccante abbastanza da solo, grazie dell'emozione dico soltanto. Scrittura: inizio da favola amara, poi una cosa mi ha colpito, quei rumori diversi, uno proveniente dalle stanze e l'altro dallo scatolino del bambino, tasti forti sul piano che accompagna le immagini, e ancora parli di suoni e colori confermando l'apertura sensoriale della storia, una lettera confessione di una donna sensibile, come quella cinematografica di "Luci d'inverno" di Ingmar Bergman, con le mani poggiate in grembo e i ricordi davanti agli occhi, un interrogativo lucido spalancato sul mondo, e noi spettatori del tuo fuoco. Mi è piaciuto il finale con quel "Vorrei dire a quel bambino", è naturale.

il 22/07/2010 alle 09:07

Molto toccante e bella questa tua. Certo che crescere senza la mamma, desiderare il suo affetto
cercarla sempre e non trovarla condiziona tutta la vita futura, soprattutto psicologica. Penso che il lavoro più delicato sia affidato alla persona che ora gli è vicino che, con il suo affetto e presenza costante, lo possa aiutare a superare questo dolore che si porta dentro.
Ciao,
helan

il 22/07/2010 alle 09:53

La casa mai perduta è la memoria, la capacità di conservare il profumo di una presenza che resta per sempre nel cuore.
Il destino a volte strappa gli affetti più cari ma questo non deve influire sulla nostra capacità di amare chi, come noi ha dovuto lasciare alle spalle tante cose rubate dal tempo.

Un sorriso
Daniela

il 23/07/2010 alle 21:48

Non è facile che uno si possa liberare da quei suoni e da quei colori. L'amore solo non basta ci vuole amore per, amore con, amore in.... cioè l'amore in tutte le sue possibili coniugazioni, l'amore praticato e vissuto, che accetta e riparte da ovunque ti trovi perchè è amore; non è una "cosa" che attirano le persone è una "cosa" che cresce in te, a volte anche sapersi dare dei limiti e sapere accettare i propri limiti è amore.

il 24/07/2010 alle 00:35

grazie mille ! e scusa il ritardo,ma non mi collego sempre su questo sito.leggi la mia ultima di febbraio 2012 e dammi sempre il tuo parere sincero.

il 06/02/2012 alle 17:26