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Pubblicata il 11/06/2010
Mi torni in mente
dolce paesello,
tre fontane
una bianca chiesetta
e un ruscello.
Ti ricordo con tanta nostalgia
la casa paterna,
accanto a quella della mia zia.
Case appiccicate
attorno una stretta via,
si spiavano abbracciati come sorelle
dalle allegre finestrelle.
Viottoli scoscesi ripidi,
si avvitano alla viuzza centrale,
elegantemente ciotolata.
Tetti coperte da lastre nere,
certi rossicci
dai camini traboccava fumo
come ciminiere,
nelle fredde sere.
Odore di fieno,
il fienile emanava
e grida argentate di bimbi
ne cortili si ascoltava.
Nelle stalle gli animali a riposare
e per la via odor
di sterco da annusare.
La sera buia,
assieme si pregava,
poi allegri ,
in coro si cantava.
Una campana
suonava l'ave Maria,
mentre il buio scendeva,
accarezzando la notte
con armonia.
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è una descrizione accuratissima e pare di vederlo questo paesello che sembra uscito da una favola.
vita che si svolgeva al ritmo della natura e il paese era una grande famiglia. Si sente la grande nostalgia che provi per questo luogo caro alla tua memoria.
brava Quiara!
baci eos

il 11/06/2010 alle 19:54

L'hai descritto così bene che par di vederlo il tuo paesino natale, con la vita semplice e scandita dal suono della campana...

il 11/06/2010 alle 23:52

Questa è una delle tue più belle poesie, contiene oltre ad una descrizione perfetta e molto sentita dell'ambiente , anche il tuo stato d'animo molto sensibile e vagamente nostalgico. Le rime sparse, fuori da ogni schema matematico, danno un tocco di eccentricità e rendono estremamente brillante il tutto. "e per via odor di sterco da annusare" è una bellissima espressione! QUIARA sei bravissima!
Un grande saluto. Giorgio

il 12/06/2010 alle 07:19

Un nostalgico acquarello del tuo paese natio..
Descrittivo nei suoi dettagli..
Viottoli ripidi ,
tetti coperte da lastre nere,
certi rossicci
dai camini traboccava fumo
come ciminiere,
nelle fredde sere....
Apprezzata e gradita.
Dora

il 21/06/2010 alle 16:40

mi pare di averci vissuto in quella viuzza un pochino buia, troppo attaccati i palazzi quasi si toccano,
nel salutarsi di buon mattino coi fiocchi.
ciao Quiara, mi sei mancata.
un baciotto paesano.
Marygiò

il 21/06/2010 alle 17:28