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Pubblicata il 16/09/2002
Torri cadute
Con speranze deluse.
Uomo di sempre.
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...di quali "torri" parli?...
...ti do la mia versione: in tre "righe" hai scritto tutta la tua vita...
...se dico che è bella (sia la poesia che la tua vita) divento monotona ...
...un bacio...simy

il 16/09/2002 alle 08:40

No, Simy, non è così.
Mi riferivo alle Torri Gemelle di New York.
Non l'ho messa nel sito in quei giorni perchè non mi interessava apparire come un commemorazionista.
Poi se tu vuoi leggerci altro, mi va bene lo stesso.
La poesia è come un quadro: l'artista pone anche i suoi sentimenti e c'è chi li legge, chi li interpreta, chi li fa suoi.....
Grazie.
N.

il 16/09/2002 alle 08:58

Il vero significato di questa poesia lo conosci solo tu, Nemo. Il messaggio che a me ha comunicato è questo: nonostante che l'edificio della nostra vita possa crollare miseramente sotto i colpi della vita, la nostra vera essenza, l' ego (al quale come si sarà capito sono molto legato !!) non si dissolve mai. Bella.
Ciao.
Andrea-

il 16/09/2002 alle 09:20

Ho letto il commento di Axel. Ti riferisci alle Twin towers ? Non c'ero arrivato forse proprio per il fatto che hai deciso di non pubblicare la poesia nei giorni dell'anniversario dell'evento. E' una scelta che condivido in pieno.

il 16/09/2002 alle 12:41

Un Haiku che si legge come un rassegnato e realistico prendere atto che occorre ancora attendere per molto l'homo novus. Condivido, mio malgrado! L'ombra di ammonimento delle Torri gemelle ne è effettivamente l'emblema eclatante.
Un caro saluto Ernesto.
max

il 16/09/2002 alle 13:13

Io credo che definire perle il prodotto del nostro ingegno e porco chi non lo apprezza, sia un tantino pretenzioso.... E se fosse escremento per i re ? Chi si arroga il diritto di giudicarlo ?
Scusami, Axel, ma quel tipo di paragone non mi è mai andato a genio...
Ciao.
Andrea.

il 16/09/2002 alle 13:36

. ma noi non ne mangiamo.
La consapevolezza sia dei prorpi limiti che dei propri meriti è un segno di cultura, civiltà e conoscenza: quella vera che si chiama sapienza.
Detto questo, ti ringrazio per i commento. Non mi andava di pubblicarla in occasione di commemorazioni le più disparate. Tendenzialemnte sono restio a momenti di esternazione collettiva onde evitare travisamenti e incensamenti inutili.
Per la verità, la mia poesiola si presta a diverse interpretazioni.
Come diceva il Poeta: "Ognun dal proprio cor l'altrui misura".
E tanto mi appaga.
Grazie.
E.

il 16/09/2002 alle 14:02

Caro Andrea, in effetti lo spunto e l'haiku sono per l'episodio delle Torri Gemelle.
Con tutto quello che ne consegue anche in ordine alla tempistica (voluta) d'una tardiva pubblicazione.
Come dicevo sopra, però, il bello dell'universalità della poesia è che il lettore ci può raffigurare, immaginare e rappresentare quel che il suo animno avverte in un determinato momento.
E a ben leggere la poesia, qualsiasi contenuto vi può entrare.
Anzi! Ti ringrazio per il primo commento in quanto, asseverando questa tesi, hai riconosciuto alla mia poesia un valore grande al quale neanche io aspiravo.
Davero un grazie.
Ernesto

il 16/09/2002 alle 14:11

Caro Max, per me ogni società ha i monumenti e le persone che li rappresentano in un determinato contesto e momento storico. Noi abbiamo le T.T..
Ce le meritiamo tutte!
Resta l'uomo.
In lui ho certezze (la fede, come categoria mentale, non mi appartiene se non...... operativamente).
Occorre lavorarci su, ma il risultato sarà apprezzbile. E occorre cominciare con i giovani.
Discorso lungo.........
Grazie.
Un abbraccio
Ernesto

il 16/09/2002 alle 14:15
GAF

Secondo te nulla è cambiato?oppure non sei cambiato tu?
baci
Elisabetta

il 16/09/2002 alle 15:00

Uhm....vediamo un po'...se parli delle torri degli scacchi...beh... mi sa che la regina è in serio pericolo ... se parli delle T.T. (e mi sembra evidente visto il titolo) ritengo che non vi sia rimasta alcuna speranza per quanti erano là... o forse sì?
Molto molto sottile il tuo haiku. Giulia

il 16/09/2002 alle 18:34

Nihil sub Sole novi!
Niente e nessuno è cambiato per ora. Spero nel futuro.
Grazie
N.

il 16/09/2002 alle 18:44

Essendo stato tutto raso al suolo è un contenitore: di pensieri, idee, riflessioni, morte, vota, poesia, amenità.....
Il problema è che qui resta semprer l'homo sapiens per nulla novus (l'unico, quello del quale ho scritto) non può farci nulla.
Grazie
N.

il 16/09/2002 alle 18:59

Grazie Sera per concordare innanzitutto con me sull'opportunità di evitare commemorazioni.
L'uomo di sempre sono io ma siamo tutti noi.
Homo da humus, da terra sulla quale striscia da millenni alla spasmodica ricerda di diventare farfalla.
La nostra essenza non è di fango; per dirla con le parole di qualcuno oggi in sito, è di vento, cioè di alitus, di spiritus.
Sfruttiamola, cacchio!
(Quando ci vuole, ci vuole!)
Ernesto

il 16/09/2002 alle 19:39