PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 14/05/2010
Dormi, Luna, dormi
sotto un ponte, nel buio della notte,
mentre l’ iceberg del mio cuore sta spaccando il cielo

- improbabile cameriere, astratto notturno bar -

al quale ordino due stelle in cristalli marini
per dissetare di luce la mia anima;
errante senso di colpa,
il mio lamento per il tuo silenzio;
ho provato a curare il mio dolore,
ma il mio cuore,
sulle spalle un panno,
ancora resta seduto in un sala d’ attesa,

- arrivals and departures from and to Sweden -

aspettando un saluto mai atterrato...
…dillo ora a quell’ amica,
misterioso ponte tra te e me,
spiega a lei il senso
della tua insistenza,
irruzione fulminea nella mia vita;
raccontale cosa ne hai fatto delle mie parole,
del mio amore,
delle mie insonnie,

- un libro come rifugio, nel rintocco della mezzanotte -

del mio esserci sempre,
dei tuoi sono, sarò… sei, sarai…;
guardala negli occhi
mentre vuoti, sul tavolo, le tasche
e insieme a chiavi e cellulare
depositi manciate di tempo
che io rubai alla luna
per illuminare il tuo risveglio,
scaglie di colore strappate all’ alba
per donarti la mia anima

- rime di buongiorno, buonanotte, rime sofferte, rime dal cuore -

dizionari di buone parole
che acquistai per regalarti il sorriso,
una fialetta di lacrime
che non mi asciugasti mai.

- non una parola, un saluto. Niente. -

Grazie, amica, non posso dirti,
in tasca ho solo sedimenti di bugìe
voci affogate nel silenzio,
manciate di cenere da stringere;
guardo il cielo, immensità mai assente..
mi osserva, il cielo,
mentre raccolgo rugiada in un bicchiere;
la porterò al mio cuore

- fisso clochard d’ aeroporto -

si disseterà;
gli sfornerò una carezza,
si riscalderà.
L’ alba, intanto, rimbocca le coperte alla notte

- dormi, Luna, dormi. -
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Un amore separato da una distanza, che non è solo geografica. Un ripensamento che scruta dentro il cuore negli sterili ambienti d'aeroporto. Freddi ambienti di passaggio, forse “non luoghi”, raggelati dalle incomprensioni, dalle parole non dette. Amore che cerca una sponda? Forse un clochard ha bisogno di una carezza... carezza data con gli occhi. Poesia molto romantica, che rende la nostalgia aria pacata che si respira.

il 14/05/2010 alle 17:49

la cosa che preferisco è quel bar notturno, da Fitzgerald d'oggi, con la luna leopardiana, ciao da rich

il 14/05/2010 alle 18:22

l'ho letta varie volte e sempre provo un senso di commozione arrivata al verso finale. La natura non partecpa del dolore umano e la luna dorme beata e il cielo si limita ad osservarti da lontano. E' toccante l'immagine del tuo cuore che va in frantumi in una desolata sala d'attesa di un aeroporto.E mlgrado tutto è capace di commuoversi per un clochard.
Mentre la luna dorme...
Bravissima!
un abbraccio eos

il 14/05/2010 alle 21:52

Ciao, grazie per il commento...purtroppo il fatto di non poter correggere le proprie poesie dopo averle pubblicate, non mi permette di cambiare il "valore" della parola FISSO...Quell' aggettivo è riferito al cuore che come un clochard resta in attesa (...sulle spalle un panno...) di qualcuno che pur essendo tornato, si è dimenticato di lui e per quel cuore è come se quella persona non fosse mai atterrata.....l' aggettivo più corretto sarebbe "ostinato" e non "fisso", ma io non riesco a correggerlo....comunque il senso romantico e nostalgico è stato compreso. Grazie e a presto. Ciao!!!

il 16/05/2010 alle 13:32

Ciao! Grazie per il commento. A presto. Sabry.

il 16/05/2010 alle 13:34

Ciao Eos, ripeto a te quello che ho appena scritto a Sancho...purtroppo non potendo correggere le proprie poesie non riesco a cambiare il senso della frase -fisso clochard d' aeroporto-...in realtà quel l' aggettivo è riferito al cuore che come un clochard (....sulle spalle un panno...) resta in attesa di qualcuno che pur essendo tornato si è dimenticato di lui ed è come se per quel cuore quella persona non fosse mai atterrata....l' aggettivo più corretto sarebbe "ostinato" e non "fisso" ma non riesco a cambiarlo...anche tu comunque hai colto lo stesso il senso nostalgico della poesia e va bene così! Grazie e a presto. Sabry.

il 16/05/2010 alle 13:49