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Pubblicata il 15/09/2002
Il computer

In questo scatolame di ferraglia
In cui il silicio vive per magia
Vive una mente che mai sbaglia
E bene fa la media con la mia

A lei m'affido e corro per il filo
A lei m'affido e trovo tutto un mondo
A cui com'altri ad altri io m'appilo
E per suo mezzo il gran sapere sondo

Ora non so s'è cosa da pensare
Che in verità distinguere non posso
Tra lei e me chi mai dovrei tarare
Se credo d'esser mossomi non mosso

Orlando Paladino

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E' densa di significato questa scorrevole e gradevole poesia, affascinante per la relazione che stabilisci tra "uomo e macchina", in un interrogativo conclusivo bellissimo e molto ben rappresentato.
Ciao.
Max

il 15/09/2002 alle 15:42

grazie
massimo
in effetti penso che tra i nostri futuri c'è anche il sempre più problematico rapporto con la macchina e la sua in evoluzione intelligenza.
l'espansione di coscienza che ci da il suo gestire potrebbe un domani essere pagata con un'annullamento della coscienza in un indistinguibile simbiosi in cui l'umanità si perderebbe.
ciao
angelo

il 16/09/2002 alle 23:45

sempre troppo gentile con me Edo
è solo un piccolo pensiero con i calzoni corti che gioca ad averli lunghi
ciao
angelo

il 16/09/2002 alle 23:50