Vedo libellule dalle ali di cristallo
zavorrate da pensieri lucidi di vernice
sagome da luna-park
bersagli cadenti… i miei sogni
le unghie… delle tue speranze
le dita… delle mie illusioni
le mani… dell’indifferenza
le braccia… della forza incompiuta
ergersi verso l’alto a chiamar Dio
per una nuova sceneggiatura
le grida… le ultime bestemmie
quelle di un cuore a chiazze rosse
spiaccicato sulle mura della stanza.
Gerardo Sorrentino