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Pubblicata il 13/09/2002
E ti ricorderemo,
quel braccio alzato
col dito ad indicare
e sfiorare il cielo
mentre la mano si chiude
frantumando il tempo,
afferrando il vento
che ti ruba il nome
e lo getta sugli spalti
incendiando la torcida
bagnata di benzina.

E ti ricorderemo,
fuoriclasse triste e malinconico
che timidamente strafottente
impugni la bandiera brasiliana
sul gradino più alto del podio
colpito da onde di champagne
con la spuma bianca del mare carioca.

Adesso
che alettoni non ti legano più a terra
corri Ayrton corri,
sei solo
non voltarti mai,
passa e lascia tutti alle spalle
come solo tu sai fare,
supera pure te stesso
inseguendo Dio,
apri le braccia al sole
che ha il caldo riflesso
del tuo casco giallo
e riempi il vuoto
che hai in fondo agli occhi.

Adesso anche noi
abbiamo un po' della tua espressione triste
che fotografava fantasmi negli specchietti,
forse abbiamo capito cosa c'era oltre.
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