Capitano notti in cui ci si risveglia madidi
con il desiderio che siano sogni sordidi
ma guardando una foto dai cappelli di paglia
una piazza vuota, accanto... la ragione deraglia.

Si fa presto a dire che basterebbe odiare.
Ed è immediato provare un po’ di livore
che nell’attimo dà un fugace conforto
e il momento successivo…tristemente assorto.

Si inventa qualsiasi cosa per dimenticare
E a mettere da parte ci si fa solo male.
Si architettano mondi, si assaggiano labbra nuove
Ma ci prendiamo in giro… e ci si commuove…
E torno sempre lì, a quello che c’è stato
mai niente mi aveva così appassionato
interessato,
affascinato,
conquistato.

C’ho provato, e non funziona
ogni faccia non è mai nuova
è diversa si, ma col tuo viso
e mi si increspa un sorriso…
Lento.
Con il cuore di cemento.

Ricordo le mattine in cui andavo via, presto,
e immaginavo te dormiente e tutto il resto.
Non potevo vederti, non potevo toccarti, ma ti sentivo…
E in tutte quelle mattine eri tu il mio motivo giulivo.

La mente si colma di nuvole nere
e piovono sentimenti di finto rancore;
si alimentano torrenti in piena
che si dissolvono in oceani d’amore.

Si, forse anche così un uomo impara,
come sto facendo io con te, …!