L'ultimo sole, la prima luna,
l'aria rubina del mio tramonto,
ora che forse se ne ricorda
in tempo, sogno di agosto e d'oro.
La linea incerta dei miei confini
che giace all'ombra di mille ombre,
la terra madre di altri che vive
e muore sola, o del nulla, e geme.
La mia savana di girasoli,
frammento d'Africa degli stupidi,
l'ansia di un'ansa di poche gocce,
ansanti briciole di torrente.
La rete verde di ali perdute
di struzzi, sguardi che pure in gabbia
io non riesco che a immaginarmi
beffardi, celia di giochi liberi.
La danza lieve di un decasillabo
sdrucciolo, amore che non so amare,
l'ultima strofa che non so scrivere
dei miei silenzi di sole e luna.