Porgi a me,
profanata,
la tua purezza e un pianto
vuoto come questo mio pensiero
di sospensione, eterna.
Qualcuno passa.
E’ il signore dei ricordi.
E ti ostini, piangi,
ma non temo più le lacrime,
non c’è dolcezza,
non c’è perdono in me.
Accecata non lo sarò.
Mai più.
1/04