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Vedi tutte le Poesie lette da Alentini dell'ultima settimana

Pagina aggiornata il: 29/03/2024 15:52:54
Pubblicata il 26/03/2024
Sedoka

pesco fiorito
sul mio viso pallido
tra le farfalle e olezzi

fioco chioccolio
come note di pace
tra sbuffi d'aura sento

laura Lapietra ©
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il profumo della Pasqua
Pubblicata il 26/03/2024
La Pasqua della mia infanzia profumava di tradizioni e di amore
familiare.
Rivedo mia madre recarsi, insieme alle sue amiche , al forno preso in
affitto con le mani piene di cose buone da cuocere.
Ognuna di esse apponeva sul proprio tegame un segno di
riconoscimento,
quello di mia madre era una ‘A’, l’iniziale del suo nome : Amelia.
Si faceva prima l’infornata dei dolci, poi quella delle carni, in genere
capretto e patate ed infine era la volta delle focacce.
Era una vera processione che univa il sacro col profano, era quasi
un obbligo gioioso , una ragione votiva, quella di rispettare con questi
gesti, l’appartenenza ad una fede.
Tutt’intorno, ragazzi e bambini si muovevano come sciami di rondini
Intorno ad un pesco fiorito. Tra grida e saltelli aiutavano le rispettive
mamme a portare i tegami, oppure gli sgabelli che servivano al riposo
durante l’attesa della cottura.
Era una vera festa, così come lo è ogni ‘’al dì di festa’’,il godere della
vigilia ancor prima della festa.
In ogni stradina del paese si respirava zucchero e vaniglia per giorni
interi.
Oggi è tutto diverso e queste nostalgie sono solo patrimonio di chi
quei momenti li ha in memoria.
Nel mio presente un po’ di quei profumi cerco di trasmetterli alla mia
famiglia, affinché conservino il concetto che anche un semplice e
particolare dolce abbia una sua storia ed una sua relazione con un
evento sia sociale che religioso.
Buona, felice e gioiosa Pasqua a tutti coloro che amano il prossimo e
soprattutto ai costruttori di Pace.
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Ne sento la fragranza, amica mia! Un'atmosfera che mi riporta in quel mondo che mi appartiene, tutt'ora, nei sogni! Applausi

il 26/03/2024 alle 19:55

Bellissima, mi sono sentita trasportare davvero dalla sensazione gradevole che sa di tradizioni, le iniziali sul pane le trovo stupende anche se probabilmente servivano semplicemente ad identificare il/ la richiedente. Tanti auguri di buona Santa Pasqua, di luce e pace ... ciao Santa!

il 26/03/2024 alle 20:43

Vi ringrazio di vero cuore,carissimi amici e mi scuso per il refuso del titolo

il 26/03/2024 alle 21:18

Applausone mi ci riconosco in questo scritto perche' noi si portava anche le fascine per cuocere ,ed erano momenti stupendi perche le feste si sentivano dentro ,forse la poverta' era una ricchezza interiore.Un Salutone e Serena Pasqua

il 27/03/2024 alle 14:36

Grazie Giampaolo, mi fa molto piacere che tu abbia condiviso il mio testo. Auguro anche a te una serena Pasqua..

il 27/03/2024 alle 15:28

Proprio così, Santa! I buoni piatti della nostra tradizione come ricordo olfattivo e rivisitazione di momenti indimenticabili. Tutti abbiamo nei ricordi la dolcezza delle Feste di un tempo, a conferma di quanto siano cambiati i tempi, di come oggi sia un consumismo freddo e frenetico a far da volano a devozione e vita di un'anima frettolosa e meno sorridente. Un paradossale malinteso, che hai saputo magistralmente mettere a punto e in evidenza con la tua fatnatstica poetica tenera nostagia ! Bellissimo ricordo!!!!

il 27/03/2024 alle 15:33

Grazie mille Bruno per il tuo stupendo commento.

il 27/03/2024 alle 16:53
Pubblicata il 26/03/2024
Nella sera con la coda a frac
un tuffo nelle onde del vento
ballerina dal dorso iridescente
dono di Afrodite sotto il tetto
uccello del paradiso benedetto

rustica esperta viaggiatrice
migrante in terra straniera
pellegrina sorvoli mille mari
riporti speranza tra le ali
saluti dal balcone le mondine.
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I viandanti del passato
Pubblicata il 26/03/2024
Non credere alle promesse del vento
e se il vento ti dice di seguirlo,
non ascoltarlo mai, perché il vento
dietro di se cancella le sue tracce:
proprio come fa il tempo.
**
bada, figlio dell’uomo!
dovrai mangiare e respirare sabbia,
rispondere alla Sfinge,
proprio sulle rovine e sulle spoglie
aride dei viandanti del passato.
************
ore 14,45
martedì 26 marzo 2024
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Un fagottino d'amore
Pubblicata il 26/03/2024
Tu, fasgottino d'amore caldo caldo,
che rubi i baci materni di mia moglie
sottraendoli a me, che son suo sposo;
tu, maniaco del cibo, ossessionato
dai pezzetti che piovono copiosi
dalla tavola imbandita della cena;
tu, che sfrecci per casa, forsennato
perché hai udito le parole alate
"Andiamo a spasso", schiudendo le porte
alla furia incontrollata della gioia:
qualcuno si riempie mente e cuore
con pezzetti di pietre colorate
o preziosi meccanismi segnatempo
da legare al polso, con legacci
conciati in pregiato puro cuoio:
io mi riempio di gioia senza fine
guardandoti giocare in mezzo a un prato.
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Il corpo della dea
Pubblicata il 26/03/2024
Non importa conoscere il suo nome:
è una dea, puoi comprenderlo fissando
il suo sguardo perso ad orizzonti
preclusi a noi, umani condannati
a strisciare nella vita mortale.
restan le masse del suo corpo nudo,
tanto belle da farti bestemmiare
il sangue che ha mancato di irrorare
un tal capolavoro di armonia,
infondendo il calore della vita:
questo è un delitto che non si perdona.
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Lo sguardo dei Morti
Pubblicata il 26/03/2024
Dei più svariati terreni
mi sono nutrito,
ma nessun posto
mi sa dire dov'è .
l'ultima parola sarà
nello sguardo dei morti .
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Quando l' amore ti abbandona
Pubblicata il 26/03/2024
All’ amore non credo più
un vuoto inatteso
mi lascia indifferente
ai gesti d’amore.
imprigionata...
in un pentagramma
di note dove
non c’è più
una musica dolce.
via tutti i ricordi
i sospiri le parole.
potessi trivellarmi
il cuore e ricostruire
la sua dimora nell’anima
senza condannarlo
perché finora è stato
il mio solo cibo
la mia illusione
la mia delusione.
l’amore ha avuto paura
ed è fuggito.
aiutami a ritrovarlo.

cignonero
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Venticelli
Pubblicata il 26/03/2024
Nella.
lungimiranza dei popoli.
la virtù:
guidò l'astuzia.
la sapienza i popoli.
la spiritualità l'avaro.
l'ardore e la lussuria:
la notte di mille amori.
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Pubblicata il 26/03/2024
Esplorai.
la vetta dove:
uno zampillo d'acqua.
diventava nella valle:
un fiume.
nutrendo i laghi.
arricchendo il mare.
dove ogni civiltà:
sulle sue rive si è nutrita.
sui monti si è scaldata.
dove un blasone.
divenne uno scudo.
un mantello.
un castello.
dove lo sguardo lungimirante.
raccolse.
vigne - ulivi e grano.
ciliege - castagne ed alloro.
lenticchie - farro e speranza.
dove una pecora.
nutriva l'amarezza.
una mucca:
spaziava l'umiltà.
una gallina il convento.
il denaro:
il re ed il tempio.
dove pescando nel mare.
ogni virtù fu amore.
le radici:
della mente e del cuore
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