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Pagina aggiornata il: 28/03/2024 11:46:25
occulte sere
Pubblicata il 23/03/2024
Giunge
la sera
nel
mondo
già sepolto,
con il sole
che
sembra
cadere
su un
suolo
di nuvole.

e viene sera,
le case
illuminate
con
ombre
che
prendono
vitale
forma nei viottoli.

e viene sera
su capelli
grigi,
occhi spenti,
chiusi
da stanche
mani;

passi
lontani
su vuoti
pensieri,
e ... ancora
la luce
commuove
tra lo
scorrere
dei giorni
nel tiepido
tremolio
di un camino

e viene sera,
non la puoi fermare....
.....
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Attimi di luce
Pubblicata il 22/03/2024
La mia esile anima
non si illumina ai raggi della Luna
ma i tuoi occhi splendenti
riflettono attimi di luce
che scolpiscono il mio cuore
così momenti di emozioni
scuotono la mia esile anima
che sommessamente ritrova
la via dell’ amore...
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La luna ,come pianeta,non interagisce con chi la guarda e le attribuisce ,qualità che sono in realtà soggettive,si resta comunque da soli;né è espressiva come gli occhi di un'altra persona e che hanno la capacità di parlare all'anima di chi li guarda Bella ,piaciuta molto e la trovo molto educativa Ti abbraccio Eos

il 22/03/2024 alle 23:30

Stupenda, davvero, scudiero Romea! Complimenti

il 23/03/2024 alle 08:36

La Luna Rom non interagisce ma e' fondamentale,molto bello il tuo scritto.Un Saluto Domenicale

il 24/03/2024 alle 11:20
rinascita
Pubblicata il 22/03/2024
Nel fluire incessante del creato
pulsa ardente il mio cuore
È un fuoco sempre acceso
non mi dà tregua
luce radiosa
illumina il cammino
a chi mi sta vicino

danzo con la pioggia
rincorro il vento
sono onda che s’infrange
alba che s’accende
mi confondo nel mare
il cielo è il mio limite
l'infinito il mio destino

in ogni istante vissuto
abbracciato alla natura
scopro la bellezza
trovo il mio rifugio
nel sorriso di una donna
trovo la mia gioia
il mio canto di libertà

ascolto la voce dei pianeti
armonia dell’universo
onda d’energia che scorre
flusso di vita senza sosta
evoluzione continua
mosaico di cambiamenti
io parte vitale di forme e colori

in questo perenne fermento
trabocco d’energia
sono pieno di slancio
affronto ogni sfida
che la vita mi pone
un segno indelebile
nel cuore di chi m’incontra
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Canzoni di gioventù
Pubblicata il 22/03/2024
Ormai
è una vecchia canzone la mia vita,
un’aria malinconica
che da anni nessuno canta più.
**
e il vecchio pianoforte
della mia gioventù è ormai scordato,
da anni ormai agonizza
nella vecchia soffitta dei miei nonni.
**
eppure certe notti
io lo sento vibrare nei miei sogni
e al mattino mi sveglio
col guanciale bagnato.
****
ore 19,31
venerdì 22 marzo 2024
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Abbiate Fede
Pubblicata il 22/03/2024
Dio è Amore, ci ascolta tutti quanti,
sorride appena ai paludamenti
delle fanciulle Tik-Toker seminude e sculettanti,
che si confessano, penitenti e spompettanti,

annuisce alle Preci dell'ominisessuali Froci,
appare bonario rispetto alle implorazioni
dei Puttanieri etero Inculattoni,
perché la fregna fa li gnocchi, ma no li rigatoni,

assai pregia della Zoccola da marciapiede
la sofferente e sofferta Novena,
in quanto di rado su li c@zzi se mette a sede,
ma fè voto di guadagnarsi la Vita sulla schiena,

e, co sto Fioretto, giusto Lui muove a pena,
non i ragazzacci che la sberleffeno di buona lena,
transitando su e giù coi motorini,
senza manco in saccoccia i baiocchi pei pompini,

come a pietà la contratta Contrizione del Busone,
che più spesso a giochi fatti si raccoglie da solo,
in Meditazione e Preghiera,
o all'unisono con chi glie sta a distrugge er culo,
ma giusto nei Cimiteri, e proprio a tarda sera,
se nun ce stanno tossici a fasse 'na pera,

ché l'Orazione ancor più forte è una catena,
se la maglia che lega è un c@zzo nella schiena,
e non v'è più immensa e provvisoria umiltà
di chi si pente in ginocchio su un Finocchio,
che strigne forte pe scongiurà er c@zzo de cacà,
eroico come il David del Verrocchio,

se non forse che in costui, il quale, sotto,
da un addio all'Occhio Marrone,
col bucio del culo tutto rotto,
dalla sleppa da lui stesso prescelta pe guercione,
oltre a sopportà tutto il peso
di chi fra le chiappe l'ha offeso,
e il calvario delle rotule sul marmo della tomba,
dove giace il fu-Femminaro che più non tromba.

Queste e molte altre ancora miserie e sofferenze
il Padreterno non disdegna d'ascoltare,
buon per lui, al riparo dalle flatulenze,
ma poi fa come c@zzo Gli pare,

sennò non sarebbe più il Signore,
ma solo il ragazzo dell'ascensore,
e se, comunque, a 90^ ti vieni a ritrovare,
più o meno metaforicamente,
vuol dir che Lui sa che all'alma ti giova tribolare,
e mentre ti scopano la merda,
con devozione sempre devi salmodiare,
a che giova la vittoria, quando l'anima si perda?
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...Ciao Corvo ...ma come te vengono tutte 'ste fantasie!!!!...scommetto che il Padre eterno se diverte un mondo!!!!...

il 22/03/2024 alle 20:29

Non sai che piacere leggere il tuo commento, Maestro Cantorom, posso solo rispondere che dei due miei fratelli uno mi crede abbrutito, l'altro proprio completamente impazzito. Non so sia concepibile un misticismo scurrile e demenziale, però se si dice che il Diavolo è nei dettagli, allora può essere che Dio sia percepibile ovunque, magari perfino nei presidi sanitari preposti alla profilassi, abbandonati per le strade dalle Mondane, dopo l'uso, e scrivo senza intenzione di blasfemia, sebbene di buone intenzioni sia lastricata la strada che conduce all'Inferno. Un caro saluto.

il 22/03/2024 alle 21:54
Perduta amica.
Pubblicata il 22/03/2024
Che tristezza quegli occhi persi
che non mi vedono,
e sono lì, davanti, vicini,
quel caro viso, così amato,
che non sorride più,
non risponde, non c'è.
Quanta intesa c'è stata fra noi,
quante parole calde,
quanto sorridere, quanto gioco,
quanti anni, quanti ricordi!
Pesa sul cuore trovarsi solo
e tu lì, davanti,
amica di sempre,
nel cuore da sempre,
chissà dove sei, ora.
Guardo il tuo viso, i tuoi occhi
e non ci sei...solo infinita amarezza.
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Una marcia in più
Pubblicata il 22/03/2024
Hai sempre una marcia in più, quando preghi, rivolgendoti a lui
il disagio sparisce
incontri lungo la tua strada esseri come te sinceri e semplici
che ti illuminano mentre vivi che esisti
nei momenti bui, in cui hai perso la retta via
ad un certo punto incroci l'umanità
e nel momento in cui ti serve veramente
quando il destino ha rimosso qualsiasi certezza
un miracolo ai tuoi occhi accade e beata sei
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il saluto obsoleto
Pubblicata il 22/03/2024
al sole arieggiato di marzo
in angolo assetato di quiete
sento voci flebili intense
s’avvicinano felpati
borse a mano ma anche a tracolla;
mi preparo lieto lesto al saluto
risposta da elargire
ad occhi sperduti di teste
nel vuoto ravvoltolate.
chiudo i miei accecati dal sole
sento l’eco del rumore dei passi
che oltrepassano sul selciato
disarcionato da silenti sassi
levigati da acque avventate.

***** nms “”24
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Vero,il saluto ,soprattutto accompagnato da un bel sorriso è diventato merce rara Un saluto rinnovato e sorridente Eos

il 22/03/2024 alle 23:39

urgentemente cicambkiato moltiplicato assieme a tanta salute abbraccio nostalgiante ninomario

il 24/03/2024 alle 11:32
Pubblicata il 22/03/2024
Ascolta: adesso sei ancora un uomo
e il tuo torto è quello di pensare,
di avere ancora un’anima,
ma lor signori sono già al lavoro…
**
giorno verrà che ti programmeranno
e tu farai esattamente quello
che si aspettano loro, quel che loro
pretendono da te in vita e in morte.
**
sì, sarai una macchina, ma loro,
comodi nella stanza dei bottoni,
potranno manovrarti come vogliono
e mantenerti in vita fino a quando
**
servirai allo scopo.
ascolta bene: non avrai un’anima,
operaio o soldato tu sarai
semplicemente un ibrido. Un giocattolo.
***************
ore 10,51
venerdì 22 marzo 2024
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Il silenzio
Pubblicata il 22/03/2024
silenzio pesante, incessante, silenzio senza tregua,
complice una notte infinita che impone il consenso,
la vita delle parole impensate, si ribella, prende forma,
nella fine della sua eco perduta, nel suono della voce.

pensieri nuovi si materializzano a dispetto della mente,
qualcosa che sfugge al silenzio, al suo abituale controllo,
emerge pieno d’insofferenza, rabbia che urla, che lacera,
sprofonda nelle ferite del cuore, troppo a lungo in silenzio.

stanco e deluso da una lotta da tempo, non più solo sua,
con il silenzio, senza parole e senza sorrisi da regalare,
senza amori da cercare, e con troppi soprusi da ricordare,
cerchi intorno, invano, cerchi lontano, le voci perdute:

“avrai belle parole, Poeta, per stupire nel tuo eloquio forbito”

parole
come cerchi di pietre cadute nello stagno del tuo silenzio,
come anelli che si espandono, si dilatano fino a sparire,
in ansiosa attesa di nuove pietre, che rimuovano il silenzio,
nuove emozioni volano fra le tue viscere e la tua mente irata.

oltre il te stesso passato, oltre il furore e la nostalgia,
oltre il senso del tuo stesso dolore, del tuo ingenuo stupore,
per dimenticare quello che saresti stato in una vita futura,
magari con occhi solo diversi, con cui guardare il mondo.

con altre parole per confondere quel senso di tristezza,
e di atavica impotenza, complice il silenzio di chi ancora tace
su chi non ha mai smesso di ferire, di infierire vigliaccamente
su civili indifesi, povere vittime sacrificali di follia omicida,

“avrai belle parole Poeta, per stupire nel tuo linguaggio fiorito?”

contro i richiami del Potere, sempre più silenziosi e suadenti,
parole che dilaniano la pelle e le ossa, ormai logore e consumate,
in un impari lotta contro la menzogna, l’inganno, il sopruso,
e crimini di violenza inaudita, ormai comunemente accettati.

girandola di parole inutili, vomitata da mostri senza occhi,
ma con cravatte, minacciosamente troppo strette al collo,
il plagio della mente non conosce tregua, non deve, non può,
tu arrenditi ora, arrenditi subito, impone benevolo il Potere.

sì, avrai belle parole Poeta, per stupire nel tuo eloquio forbito,

i pochi miserabili che si arricchiscono con il dolore e la guerra
nell’assordante silenzio fattosi incombente nei volti della gente,
sull’agonia di chi perisce fra le bombe, la miseria e le macerie.

sai, fa più rumore, una foglia che cade da un ramo in inverno,
che milioni di persone private della libertà e della vita.

nella tremenda desolazione di questo silenzio opprimente,
noi cerchiamo il modo di sfuggire al veleno del Potere,
alla sua seduzione, col decoro che ci impone il quieto vivere
in un mare di violenza, in un fiume di indifferenza,

e che importa se ormai, giorno per giorno, siamo morti dentro,

in silenzio
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Il plagio della mente non conosce tregua. A futura memoria. Ciao.

il 22/03/2024 alle 11:42

Brutti tempi, Mitri, questa l’ho ripostata dopo un paio di anni… sembra scritta ieri… un saluto e grazie!!

il 22/03/2024 alle 13:17