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Pubblicata il 28/10/2008
questa figura umana
che si contorce e tace

o urla nel silenzio

scricchiola come legni

sulla croce
è immobile fisso

terra sulla terra
da lontano

e vibro d'essa

e tremo
di foglie secche

ossa sgretolate

come io sono
quando sarò il resto
di inattesa lapide

mi vedo e tremo
e ancora temo

di non vederti più

e spargermi polvere
senza tua polvere

è il morire
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capisco che si avvicina il 2 novembre....ma questa tua è vestita di mesta tristezza....su col morale!!!
ciaooooooooo
K

il 28/10/2008 alle 19:24

anche se sembra funebre questa poesia
è di un amore grandissimo

e la chiusa la descrive tutta

il 28/10/2008 alle 23:18

Quello sbuffo di polvere è colmo di ansietà, è come un battito di ciglia che teme di smarrire lo svolio dei fili d'erba.
E' una lirica delicatissima, che va letta con occhi profondi, in maniera anche trasversale, come auspicio di vita e di gioia.
Il poeta che è in te ha tante possibilità di espressione, e spesso le fonde in un'unica composizione.
Un abbraccio
mati

il 28/10/2008 alle 23:27

quella paura di mancata comunione di polvere con la polvere
è il morire

cioè di non morire insieme con chi si ama

e disperdersi nella polvere lontano


sei bravissima ad intrepretarre le mie poesie
sei unica nel saper sottolineare ciò che cosa intendo

grazie fatina
un bacio

il 28/10/2008 alle 23:36

si me ne sono accorta...ma per un amore così grande è previsto un altro sacrificio ancora + grande..e non so se mi sembra il caso..e non sempre questo "grande amore" lo merita.
Ciaooo
K

il 29/10/2008 alle 07:44

i grandi amori lo meritano sempre

e però
qui non è inteso come sacrificio
ma come speranza
il morire nella stessa polvere
significa
il vivere insieme
che senza questo è..morire

il 29/10/2008 alle 15:04