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Pubblicata il 14/08/2002

Rivango storie dei nostri passati
con la cura che mette il contadino
a primavera a dissodare i campi
perché il seme germogli e poi dia frutti.

E dalle zolle della mia memoria
è fiorito il ricordo all’improvviso
con fragore di fuochi d’artificio:
come una bella rosa ne sei uscita
tu con l’abito di sere speciali
ed i capelli sciolti sulle spalle,
ne sono uscito io con l’impacciato
muoversi di chi non sa mai che fare,
come un fiore che non vuole sbocciare
perché teme che una mano lo colga.
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