quale grande paura infonde il pensiero?
le città dalle mille forme nella follia delle folle,
sciami di anime in esplosioni e canti?

bianco e nero in foto che appaiono malgrado tutto irrorate di colori...
tanti uccelli dal volo libero
incatenato come concetto ovvio,
sfruttato..
catalogato.. tutto..sotto la lettere "r"
il "ribelle" del nuovo mondo
in sciarpe colorate nel racconto dell'ultimo popolo coraggioso.

e noi...??e noi chi siamo?
siamo lo strascico sbiadito de sogni altrui
siamo la scrematura ormai senza soltanza di ideali utopici.
le Utopie fanno girare il mondo però,
scomodano i baroni dalle loro poltrone
nutrono i pensieri che sanno di gioia,
il buono tra le cassette marce di un mercato alle stelle.
io mi ricordo...
ricordo ciò che avrei voluto vivere,
le faccie che avrei voluto incontrare
i disegni regalati ai muri...
ma il ricordo non è altro che una tana scomoda di un pensiero
e del suo rammarico.