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Pubblicata il 13/08/2002
E' l'ora, dunque,
l'oriente si accende impetuoso
e col calore di sensuali carezze
riempie umide strade assonnate...
Non è un male
assecondare questo gioco noioso
di naturale,geometrico disagio...
Ma la memoria delle ombre
scorre silenziosa nei miei gesti meccanici
e ruba la luce dei miei occhi..
E' stata una guerra
di muti cavalieri...
E sangue...e polvere...
Ombre d'amore e di vita
nel tragico rivelarsi di un massacro annunciato...
Solo la gloria di conquistare la notte,
e i battiti del mio cuore,
mai così affannosi,
a scandire la libertà di un'isola di silenzio...
Non parlerò,
niente sofferti sorrisi,
è solo un miraggio quello che gioca col tempo...
Il mio regno è qui
e ne faccio memoria nel mio calvario...
Ma ora è tempo d'illuminarsi di nulla
ché nel gran cortile del mondo
è già cominciato l'appello...
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Grazie per il tuo commento. Ho concepito la memoria delle ombre come una sorta di epico rivelarsi di passioni e sogni profondi, attimi di pura libertà dove ascoltiamo la nostra vera essenza consumati nella solitudine e nel buio di una notte amica. Tutto questo, prima che la luce del giorno ci ricopra di nuovo, modellandoci con un misto di orgoglio ed ipocrisia, costringendoci a fingere per sopravvivere, ognuno nella sua immutabile gabbia di compromessi.
Ciao!
FABRIZIO

il 14/08/2002 alle 09:59

molto ricca di parole enigmatiche che però alsciano correre spazio alla fantasia bravo

il 20/08/2002 alle 00:31
fax

Grazie per questo e per gli altri commenti!E' sempre bellissimo riuscire a comunicare qualcosa con i miei versi, pieni di parole un po' confuse ed angosciate, ma, almeno questa è la mia speranza, sempre ispirate dal profondo del cuore.
Un abbraccio.
Ciao Fabrizio

il 20/08/2002 alle 11:17