la Natura, colei che ci da vita, che muore. Non vedo catastrofe peggiore. Gli esseri umani sono tenaci, ma anche loro possono soccombere e allora il vento tra le foglie morte che ricalca un lamento sarà l'unico suono rimasto. Bella.
chissà davvero come e se ci sarà ,avverrà l'apocalisse,bella poesia,saluti
Grazie Elaine per il sensibile commento. La Natura è spesso oggetto di violenza da parte dell'uomo e possiamo solo sperare che la voce di chi crede nel suo rispetto per preservare la vita di tutti venga ascoltata. Grazie ancora.
Grazie davvero Andrea. Chissà come finirà e quando. Forse noi non ci saremo - come in una vecchia canzone dei Nomadi - ma mi auguro che riusciremo a fermarci in tempo. Un carissimo saluto.
Niente più boschi? e un mare senza più colore? una prospettiva orribile; ma poi c'è l'ultima strofa, e la luce che comunque fa riflettere tenaci pensieri e sospiri...
Ciao
Solo
Sì, sarebbe terribile se ciò dovesse accadere. Ma io credo che non si debba mai abbandonare la speranza e che uno spiraglio di luce ci sia sempre per chi vuole lottare. Grazie Solo per aver capito. Un abbraccio.
E' una visione potente della distruzione dovuta alla follia umana. Brava. Jul
E' descrizione, anche, di mondo interiore profanato, oltraggiato ma lungi dall'essere vinto. Bella. Ciao. L'orco.
forse io ci vedo oltre
una catastrofe interiore
che pian piano ritrova la speranza della serenità...
spero sia così
C’è la descrizione di una mutazione sconvolgente, tracciata da te con quella particolare sensibilità che nutri per la natura e per l'umanità nel suo complesso.
E’ un campanello d’allarme suonato con la speranza che qualcosa si muova al meglio, affinchè non accada niente di irreparabile.
Conto tantissimo sulla tua serenità personale, un abbraccione, mati.
Grazie Jul per il tuo generoso commento. Davvero l'uomo non riesce a comprendere, non vuole fermarsi nella sua corsa verso l'autodistruzione. Perchè violentare la natura, cercare di piegarla sfruttandola senza risparmio significa solo ritrovarsi in un mondo privo di ogni respiro. Grazie ancora e un carissimo saluto.
Grazie Orco: hai capito il significato delle mie parole nella loro totalità. Offendere la natura, ciò che ci dà vita, è profanare sè stessi. L'uomo non riesce a rispettare quello che lo circonda perchè non ha più rispetto delle proprie personali capacità. Ma lo sfruttamento senza limiti porta inevitabilmente alla distruzione e bisogna capire che ci si deve fermare in tempo. La speranza di un mondo migliore, fuori e dentro di noi, non deve mai morire. Grazie di cuore.
E' proprio così, carissimo amico. Quello che percepiamo nel nostro più intimo essere è ciò che vediamo riflesso intorno a noi: e la reciprocità alimenta questa spirale. Vivere in equilibrio con la natura, essere in grado di appartenerle e prendere da lei i suoi doni, ci porta a vivere in pace con noi stessi. Grazie di cuore e un abbraccio.
Cara carissima Mati, generosa e sensibile, profonda e sempre capace di arrivare fino al cuore delle parole. Grazie per il tuo prezioso commento: guardare intorno a noi e rendersi conto delle profanazioni che la natura ogni giorno subisce ci porta ad un senso di smarrimento. Dobbiamo ritrovare noi stessi e il nostro senso di appartenenza a ciò che ci circonda per cercare la forza di ristabilire il giusto equilibrio della nostra vita. In pace e serenità. Grazie grazie davvero. Tiabbraccio con tutto il mio grande affetto.