Eh... si! che tempi figliolo/a !!! ma quelli dei nonni erano ben più duri... io sono regredito nel tempo di due generazioni e tu di almeno sei...
Bella rievocazione !
Ciao,
McMaan
Ma c'era anche la solidarietà,l'amicizia, il compartire il pezzo di pane e l'acino d'uva dall'unico grappolo rubato.Noi bambini eravamo figli di tutti e nelle povere case distrutte venivamo accolti con affetto e amati così com'eravamo.C'era sempre qualche nonno o zia pronti a raccontarci favole e a cucire per noi bambole di pezza.E' vero giocavamo alla guerra scalzi nei prati verdi ma quel gioco crudele ce l'avevano insegnato loro,gli adulti.Nonostante tutto, i rifugi che ci accoglievano tutte le notti, il pane secco,quando c'era, i discorsi gionalieri di morte io qualche volta ricordo con nostalgia i miei nonni, la solidarietà, l'amicizia che ci legava agli altri bambini perchè non avevamo niente,solo quella.La tua poesia mi ha commossa.
ma da quello che ho capito tu avrai qualche annetto di più, a me mancano mesi per cinquanta,grazie e cari saluti
verissimo
Attornu o focu.
"Attorno o focu quattru vecchiareddi
s’arricurdavun di loru tempi beddi
parrandu cu nu fari concitatu
ognunu ricurdava u so’ passatu
e’ bberu sii, riciva mastru pinu
ccu ddintra i mani nnu biccheri i vinu
e’ bberu sii nc’era la fami la miseria
ma assa ndiversa a ggenti assai chiu’ seria
ma quali drroga quali delinquenza
la genti lavorava ccu coscienza
a porta rra to casa era aperta
e nuddu tuccava nenti e’ cosa certa
nncera u rispettu nc’era la giustizia
ppi quattro ssordi non llurdavi n’amicizia
rri botta e di rrimandu mastru peppi
e’ nberu non avivi un paru i scarpi
nuu mostru i carni sulu s’era festa
ma riddi non d’avivi ppi la testa
e mastr’antoniu ccu sigarru nte mani
parramu r’oggi e cu sapi rumani
i cosi vannu sempri a peggiurari
e sta storia non poti certu finiri
i sordi fannu ula a tutti quanti
e i cchiu’ forti ssu’ chi vannu avanti
na vita umana non bali chiu’ di tantu
un corpu ncanna e drittu o campusantu
mastru Nicola cun tonu un po’ smurzatu
non avi renti e parra un po’ frischiatu
sugnu u chiu’ vecchiu non hai chi mmi vi ricu
tantu rinaru non bali un veru amicu
Attorno al fuoco
Attorno a un fuoco quattro vecchiarelli
si rammentavano dei loro tempi belli
parlando in un modo concitato
ognuno ricordava il suo passato.
E ‘ vero si diceva mastro Pino
teneva in mano un bicchier di vino
e’ vero c’era la fame la miseria
ma che diversa la gente assai piu’ seria
ma quale droga quale delinquenza
la gente lavorava con coscienza
la porta di casa sempre aperta
nessun toccava niente e’ cosa certa
c’era il rispetto c’era la giustizia
per quattro soldi non sporcavi l’amicizia.
Di botta e di rimando mastro Peppe
e’ vero non avevi un paio di scarpe
un po’ di carne solo s’era festa
ma grilli non ne avevi per la testa.
E mastr’Antonio col sigaro nelle mani
parliamo d’oggi e chissa’ poi domani
le cose vanno sempre a peggiorare
ed e’ una storia che non potra’ finire
il denaro fa gola a tutti quanti
cosi’ i piu’ forti soltanto andranno avanti
una vita umana non vale piu’ di tanto
un colpo in canna e dritto al camposanto.
Mastro Nicola col tono un po’ smorzato
non ha piu denti e parla un po’ fischiato
sono il piu’ vecchio e so’ quello che dico
tanto denaro non vale un buon amico.
grazie e cari saluti
"
che tempi! Andavo in montagna con mia nonna ogni estate, valle d'aosta, ma non c'era la chiave!!..si entrava ed usciva per i 3 mesi. Si chiudeva ad ottobre l'ultimo giorno quando si partiva.
Londra , il mio professore mi mostrava la patent, non c'era la fotografia.
Che tempi ! Ora vogliono le impronte digitali..presto un microcip..dentro la pelle, come purtoppo hanno costretto il mio cane.
Dei tempi che descivi mi hanno raccontato ed io mi sento affascinata..mi racconta mio nonno, che era un figone, alto bruno occhi azzurri,,bellissimo, ..dice..noi ragazzi per fare vita , abitavano in un piccolo centro prossimo ad una città,
il sabato pomeriggio, inforcavamo le bici ( privilegiati) ed arrivavamo in città..dove bevevamo alle' fontane' chiamate touret verdi....certo lui ora ha 87 anni..
piaciuta la tua.
vedi ,ognuno ha un ricordo ,bello o brutto, io credo che
fossero tempi meravigliosi anche se con tutte le problematiche d'allora,grazie e cari saluti, pensa mio nonno è morto nel 69 a 84 anni.
Era proprio così!!! I VALORI,i veri valori della vita.
Grazie per aver portato a galla i ricordi belli dell'infanzia,quelli brutti cerchiamo di dimenticarli.
Un saluto.
Tre generazioni... ? a me s'é aggiunto il 68° ieri...
Un saluto,
McMaan
Nell'epoca da te descritta, la vita era semplice e le cose da conquistare erano poche. Non credo che il cambiamento di mentalità sia da imputarsi unicamente al benessere raggiunto, quanto piuttosto a un disegno diabolico, trasversale e distruttivo messo in atto da una oligarchia. Viviamo costantemente nella paura ed in funzione del Sistema economico. I diritti, la famiglia, il lavoro, sono stati snaturati e disgregati. E' stata intromessa la "perenne precarietà di vita" che danneggia le masse e offre vantaggi a pochi. Saluti, Manu
probabilmente caro amico hai ragione,un buon commento,grazie e saluti