Ti sono vicino
il tuo afflato che si insinua dentro
al petto che brucia come sull'ara
del vento che mi spettina
del ciuffo che s'attorciglia
come danze d'alghe
l'effluvio penetrante di salsedine
spinto avanti in minutissime particelle.
Ti sono vicino
quel sentirmi un po' albatro
un po' granchio
a delimitare l'estensione del cielo
e onde in mistione
ad aspettare il rotolare di morte conchiglie
ad ascoltare l'urlo della tempesta
e a volte immortali sinfonie che scuotono
tutto il mio piccolo essere.
Ti sono vicino
e sembra che nei silenzi s'alzino nenie
al cadenzare dell'onda
poi nel buio l'argentea selene scende giù
come volo di chirotteri
passa tra i vetri addormentati
cavalca sogni ch si dondolano su ragnatele
ricamate
ad occhi chiusi
su vascelli fantasma guardando da lassù
il cadere delle stelle che fondono oro
nella magica notte di san Lorenzo.