PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/07/2008
Nel mentre camminano
su strade fangose
cosparse di detriti,
cosa farebbero per vedere un fiore.

Bambini affamati,
volti tirati
questa guerra che non ha senso
che si ciba di disperazione.

Quale guerra?
Ogni guerra.

Che non avrà mai
nè vincitori nè vinti
ma solo i frammenti dispersi
di ciò che un tempo esisteva.

Frammenti che piangono
è il pianto di un bambino
rimasto solo tra il fuoco
di una città distrutta.

Rimasto senza speranza e amore
solo con cani e sciacalli
i primi che frugano tra la spazzatura
gli altri che frugano tra le vite.

Cos'è rimasto del mondo che conosceva?
Cosa dei giorni passati, delle canzoni dei sorrisi?
Nulla. E' solo un bambino sperso nell'inferno
come molti altri senza passato o futuro.

Spersi nell'inferno
mentre meriterebbero il paradiso.
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già, è così. grazie per il commento.

il 09/07/2008 alle 21:49

Poesia reale, segnata dal dolore di bambini indifesi, resi martiri innocenti dalle guerre.
L'indignazione è tanta, ma non basta a tenerci fuori dalla nostra responsabilità.
Piccoli gesti individuali possono essere semi di pace, tu ne hai creato uno.
Un caro saluto, mati

il 09/07/2008 alle 23:33