PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/08/2002
Dolce desiderio
Di non esserci
Più.
Si
Di andarsene via e per sempre
Lontano
Lì dove il tempo e lo spazio
Non hanno ragion d’essere
Dove i sentimenti
Anche quelli veri
Non esistono
Dove è impossibile amare
Odiare
Parlare
Tacere.
Dove il silenzio regna sovrano
E la quiete ti conta i secondi
Per l’eternità.
Clessidre spezzate
In mari scuri
Di giorni senza Sole.
Il silenzio t’avvolge al buio
Comprime i tuoi inutili pensieri.
I tuoi ricordi
Le tue sensazioni
Buttate per terra e calpestate
Nella bara dei sogni
Involucro freddo
Alla tua mente persa.
Ma allora sono gia morto adesso
E non me ne sono accorto!
Perché per me
Qui
Di notte
Dove la solitudine mi prende alla gola
Dove le lacrime
Escono spontanee
Da sole
E scendono sul mio volto
Un tempo abituato a ridere
Percorro le stesse unità temporali
Senza accorgermene
Senza che nessuno se ne avverta.
E fa freddo
Sono al buio
I miei sentimenti
Sono fermi
Inariditi
Sospesi.
Perché morire
Allora
Se qui sto provando
Quello che altri ricercano
Privandosi della vita
Inutile
Solitaria
Vuota
Che li prendeva?
Per capire
La propria inutilità
E lasciarsi cullare
Nel mare della solitudine
Dove mi hai scagliato
Dove hai preso la mia esistenza
L’hai accartocciata e gettata lontano
Da te
Dagli altri.
Chino su me stesso
Su quel mio corpo che neanche io trovo più
Cerco di tirar fuori l’anima
D’un uomo stanco
Non più abbarbicato
A fantasmi di vita
A incubi e ricordi d’amore
Che non possono più ritornare.
Allora vado
Dove non mi piangerà nessuno
Per un gesto
Ultimo e inconsulto
Che per me
Afferma la vita.
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...nemo non volevolo commentarla...ma lo faccio...giocandomi tutto...
...hai rotto i coglioni con questo tuo desiderio di morire...di sparire...di credere solo in te stesso e lasciando, chi ti legge, nel il vuoto più assoluto, consapevoli che tu, di noi, non sai cosa farne...
...la poesia è bellissima...struggente...carica di disperazione...è un grido di aiuto che ti lascia "sordo" e "cieco" di fronte a chi ti "AMA" davvero...si, morire sarebbe bellissimo, ma non per sparire...non per coprire...non per cancellare...ma per ricolmare l'anima...per raggiungere una mèta...per incontrare, finalmente, chi del dolore ha fatto amore...vorrei morire, ma con la gioia nel cuore...vorrei morire per completare la mia esistenza...vorrei morire per essere più grande e non per finire un'esistenza...vorrei morire non per cancellare le mie sofferenze, ma per farle correre con me come in un girotondo di fanciulli...felice di averle avute...perchè hanno fatto di me una persona speciale...
...perdonami, ma voler bene vuol dire anche essere sinceri...
...un bacio...simy

il 07/08/2002 alle 07:53

Sai Nemo, meno male che Simy ha infranto la drammaticità del tuo sogno...volatile con quella spelndida, tenera, accorata frase di commento "...hai rotto i coglioni...". Quanto affetto in questo, te ne rendi conto?
Questa poesia è la migliore che ho letto delle tue, ispirata - lo so - anche da altri fatti di cronaca recente. Tuttavia, il tuo "aggancio" comprensibilissimo "all'evento" triste potrebbe piuttosto indurti a...sublimare in poesia, non credi?
Sempre con affetto e stima.
Un abbraccio.
Max

il 07/08/2002 alle 10:25

Non rompi, Simy!
L'idea del non esserci è affascinante e la vivo come un'idea, non come una realtà.
Se volessi realizzarla, non ne parlerei. Starei zitto per un po'; e poi... tanti saluti a tutti.
Del resto, due giorni fa, si è ammazzato a Torino uno scrittore da me letto e apprezzato.
La solitudine sta infierendo su di me in un modo imprevistoe
Io scrivo le poesie così come mi vengono suggerite dalla mente o,se preferisci, dall'animo in un determinato momento.
E nessuno che bazzixa questo sito mi venga a dire che per un attimo non vi ha pensato!
E' un brutto momento pe rme. Si vede. Lo mi si vede addosso e quando scrivo.
Passerà?
Passerà!
ma non so come, dove e quando.
Quindi...............
Un bacio
N.

il 08/08/2002 alle 11:33

Grazie per questo commento "positivo".
Se ti sto rispondendo è perchè........... sono ancora qui: vivo.
Ho voluto cogliere e descrivere gli attimi di immensa amarezza che mi stanno accompagnando da un po' di tempo.
Che ci vuoi fare!
Ma se mi hai capito e compreso, sai bene cosa io stia vivendo.
Ciao
E.

il 08/08/2002 alle 11:36

Già! E' proprio così. Lo leggerai nel commento che ho fatto a Simy.
Io mi sono rotto........... di stare così triste. Lo sai? Dispiace anche a me.
Ma è il momento che sto vivendo e che non voglio donare a nessuno perchè è di un dolore pazzesco.
Così l'ho trasfuso in versi.
Mi fa piacere che sia stata a te gradita.
Hai letto Cuspide?
E' stata composta 5 minuti prima di questa.
Si correlano.
Un abbraccio
E.

il 08/08/2002 alle 11:39

E proprio tu mi scrivi questo?
Se sto i questo periodo, non è per mia volontà.
e se ciò che mi circonda, allo stato, non mi stimola nè mi ispira, non so cosa farci!
Non scrivo poesie per narcisistici motivi e, del resto, lo stile d'un poeta è sempre quello. sia che descriva l'amore che parli del dolore. Sia che narri di fatti reali, sia che sogni qualcosa.
Sai bene che, tomisticamente parlando, il sogno, la realtà sono enti; quindi qualcosa di concreto pe rchi le vive in quel momento.
Il mio immaginifico lo trasfiguro così.
Nel bene e nel male o, come piace a te, al dilà del bene e del male......
E sai bene che non tutti i desideri si avverano: per colpa propria o di altri, per destino o per tendenza.
Un caro saluto.
N.

il 08/08/2002 alle 11:44

rispondero' a questa,continuando il discorso sulla solitudine...forse io non riesco a capirti perche' non so' cosa sia...o forse perche' non ho mai voluto capire la solitudine..devo dirti che mi ha fatto male ascoltare le tue parole,che non vorrei tu le avessi scritte, anche se la poesia e' bella...posso offrirti solo la mia piccola voce, la mia amicizia,se possono essere un qualunque conforto alla tua solitudine..sono qua.Adios

il 09/08/2002 alle 22:39

Leggo solo ora il tuo commento e me ne scuso.
Chi sa se mi leggerai.
La solitudine porta inevitabilemente a paradossi esistenziali a rifiutare il bene della vita.
L'idea ricorrente della morte per affermare la vita, questo mi ha animato e ispirato nello scrivere la poesia.
Poi se accadrà o meno, beh! non poniamo limiti temporali o date.
Alla Dylan Dog o alla Edgar Allan Poe: forse siamo morti e non ce ne siamo accorti!
L'idea dolce di non esserci, ne converrai, è affascinante, ammiccante e luminosa quando come me si versa in una solitudine infinita, fatta di silenzi e di parole solamente pronunciate nella testa.
Da non augurarlo a nessuno, credimi.
E' molto, ma molto simile alla condizione di un morto che vede altri vivere.
Grazie e scusa ancora per il ritardo.
N.

il 30/08/2002 alle 01:20