PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 16/06/2008
Una campanula
Spontanea
Sul mio terrazzo
S’è riprodotta a dismisura!
E in un giorno
Caldo e ventoso
Come oggi
S’aggrappa
S’avvinghia
A rami e ringhiere
Pur di restare dov’è.
Ed io?
Son come quel rampicante violaceo.
Ma rischio solo
D’attorcigliarmi
E d’impiccarmi.
Da solo.
Forse
È meglio.
For ever!
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Grazie. mi hai fatto un bellissimo commento denso di significati profondi per me.
N.

il 17/06/2008 alle 07:20

Una poesia che è ricca di significati. La campanula, forse, rappresenta la forza interiore di ciascun di noi.
E' resistente , forte, e anche se gli eventi
tendono a sconvolgerti , ci si resta fermi abbarbicati come rampicante , ben interrata..e i venti ..scuotono, investono ,percuotono...sferzano il nostro cammino...ma sarà sempre lì , anche se c'è qualche rischio...
Io l'ho interpretata così. Cioa Ernesto. Buona giornata! Dora

il 17/06/2008 alle 08:09

Una poesia che è ricca di significati. La campanula, forse, rappresenta la forza interiore di ciascun di noi.
E' resistente , forte, e anche se gli eventi
tendono a sconvolgerti , ci si resta fermi abbarbicati come rampicante , ben interrata..e i venti ..scuotono, investono ,percuotono...sferzano il nostro cammino...ma sarà sempre lì , anche se c'è qualche rischio...
Io l'ho interpretata così. Cioa Ernesto. Buona giornata! Dora

il 17/06/2008 alle 08:09

Tu sei quella campanula, My Nemus
Lo vedi? cresciuta a dismisura e nn molla!
Piace per la tua tenacia, attira l'attenzione su di sè quasi per caso ma poi la catalizza. Ne convieni?

Smack My Nemus
liz

il 17/06/2008 alle 09:31

Senza dubbio.
Ma anche la circostanza della spontaneità della stessa che, a volte, viene su come il dolore. E avvinghia e pervade.
Un caro abbraccio e una serena giornata!

il 17/06/2008 alle 09:33

Chi e/o cosa, catalizza?
Non ho capito.
Calo ipoglicemico. Sono al lavoro dalle 7 e sveglio dalòle 4.30!
La mia idea era una strana forma di impiccagione...
:-)

il 17/06/2008 alle 10:00

contrapposizione liricamente ben resa, fra la tenacia di vita del fiore e la tua meraviglia a riguardo, nel diletto pericoloso della fine...
Un abbraccio
Ax

il 17/06/2008 alle 11:10

Grazie del commento, caro Axel.
In effetti hai colto "la linfa" della mia composizione.
Un caro abbraccio

il 17/06/2008 alle 11:21

Si scusa, la mia frase era un po' dislessica!

Spero di fare meglio ora, ma oggi nn gira:
Intendevo dire che la campanula ignara e solitaria che svolazza, catalizza l'attenzione del cantore..

Smack zuccherato
liz

il 17/06/2008 alle 11:43

Ora è chiaro!
Succede!
Un bacio

il 17/06/2008 alle 11:50

è sorprendente quanto assomigliamo alle piante. Siamo così forti e allo stesso tempo così fragili. Cerchiamo sempre di rinchiuderci nella nostra sfera che ci protegge contro il freddo e il vento. E così non sappiamo mai davvero cosa significa il calore. Rischiare....rischiando di può morire, ma non facendolo non si vive. Siamo così bravi ad aggrapparci e spesso siamo altrettanto bravi a scacciare chi cerca di agrapparsi con noi. A volte mi chiedo se non sapendolo abbiamo fatto loro u bene. Li abbiamo costretti a non stare fermi. Probabilmente è stato megli per loro. Un seme che non attecchisce forse non metterà radici, ma avrà la possibilità di vedere il fiume dall'alto. Dovremmo cambiare prospettiva più spesso. Molto bella.

il 17/06/2008 alle 12:12

Grazie del bellissimo commento, cara Elaine,
Dice il Corano: Nessun seme cade invano.
Bisognerebbe imparare a seminare il bene, le idde, i progetti; poi, a coltivarli e vederli cresecere. Non solo in poi. Ma proiettandoli fuori.
Saremmo dei grandi seminatori e avanzeremmo un poco nella gerarchia degli esseri umani...
Un caro saluto e complimenti per il blog!

il 17/06/2008 alle 12:37

il bisogno di rimanere aggrappati a qualcosa o a qualcuno a volte è più forte del bisogno di libertà perchè della libertà si ha paura....
olly

il 17/06/2008 alle 14:56

Una libera interpretazione assai simpatica
Grazie

il 17/06/2008 alle 15:31

Grazie e tu sempre gentile.
N.

il 17/06/2008 alle 15:32

Un senso ultimativo: verso di chiusura e prospettive negate.
Ti ringrazio per il commento.
In effetti tendo a concretizzare idde, sogni, incubi o altro.
Forse perchè data l'età e il vissuto, vedo il mondo nel suo aspettopratico, anch equando sia onirico per altri.
Grazie.
N.

il 17/06/2008 alle 16:14

è così.

il 17/06/2008 alle 17:07

Caro Prof.,
in questo momento, mi sento proprio
così..una campanula libera :))
m'aggrappo, m'avvinghio..
disprezzando le ringhiere arrugginite
s'intende..
la piccola peste..

Summertime

il 17/06/2008 alle 17:20

Allopra siamo in due...
Chi sa com'è il suono delle campanule al vento...
E... per chi suona la campanula? parafrasando il titolo di un noto romanzo di un mio omonimo...
Grazie.
N.

il 17/06/2008 alle 17:29

già, seminare il bene e i bei pensieri. Invece sappiamo solo seminare odio, indifferenza e violenza. Moto triste.

il 17/06/2008 alle 22:59

La campanella silenziosa legge di te e piega la sua debole corolla, poi si rialza e coglie un punto, quello in cui la terra abbraccia il cielo.
Un caro pensiero, mati.

il 17/06/2008 alle 23:44

Anche a te e grazie del commento.
Una serena giornata.
N.

il 18/06/2008 alle 06:40