PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 05/08/2002
È da tanto
Ormai
Che indosso sempre
Lo stesso lacero vestito
Sporco
Intriso di lacrime
Animo sdrucito
E non mi va di cambiarlo
Accattone d’amore
Vivo fra silenzi e moscerini
In una casa
Che avrei voluto
Illuminare per te.
E non mi va
Di cambiare
Di cambiarmi
D’indossare
I panni dell’allegria
Quella falsa e sciocca
Che mi fa ridere
Dinanzi a comparse
Di esseri
Spenti e vuoti
Che ti protendono la mano
Non per dare
Ma per reclamare.
Piano
In punta di piedi
M’accosto
Alle strade già felici d’un tempo
Per raccattare
Brandelli di perduta
Felicità
E non trovo
Che volti freddi e distaccati
Sguardi d’odio
Labbra tirate
A vomitarmi addosso
Le loro colpe
Imperdonabili.
Vago
Alla ricerca
D’un pasto di baci
D’un bicchiere d’amore
E non ritorno da me
Ma sotto i ponti dell’illusione
A dormire per sempre
Su plastici cartoni
E per cuscino
La mia ombra
Che la notte prende il volo
Alla disperata ricerca
Di te.
M’addormento
Ricco
Ancora di te
Mentre lontano
Un treno
Fischia tutto il suo lamento
Volendoti portare
Ancora
Da me.
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...se "l 'uomo" non avesse nemmeno i ricordi sarebbe ancora più "accattone"...ma c'è sempre la "speranza"...che nell'umano è fievole...nel cristiano diviene "àncora"...
...è poco, ma ci sono...baci...simy

il 05/08/2002 alle 12:46

Ho lasciato un commento poco fa sull'altra "L'ultima danza" (ho letto la tua risposta al riguardo, che mi rende felice se soltanto un poco ci si sente davvero meno soli nell'assonanza con "l'altro") e - mutatis mutandis - col medesimo lirico e sensibile tono che ti contraddistingue sul tema, si percepisce analoga dimensione di deprivazione intensa, che nella poesia si fa sofferenza e per ciò stesso anche vita che si cerca. Per aspera ad astra, amico.
Un abbraccio.
Max

il 05/08/2002 alle 13:01

Dolce Simy. Non sono cristiano. Mi defisco, perchè sono, un sacro pagano (Giordano Bruno? Pitagora? Flamel?). Sono uomo ma accatone di un amore profano che per me era sacro o di un amore per me sacro che si riteneva profano?
La risposta non penso di saperla mai più. Allo stato vivo sotto i ponti e sotto un cielo che mi parla di infinito e nel quale mi immergo per attingere forze e certezze.
Almeno così credo.
Un bacio
N.

il 05/08/2002 alle 14:00

Caro Max, come ben sai, Goethe ci ha solo preceduti!
Ti ringrazio; questa risposta mi è cara e abbastanza vicina.
è difficile dirselo che si nasce soli e si muore soli.
Quando ci si sente contornati dal silenzio, l'animo umano è sottoposto alla prova più dura e difficile.
Dovrò superarla. Ma è la prova più ardua della mia vita e, quindi, se non dovessi riuscirci, vuol dire che ne avevo affrontate già abbastanza........
Grazie....
N.

il 05/08/2002 alle 14:05

Non solo Goethe, amico, ma il buon Ungaretti, in pochi versi "ognuno è solo/sul cuore della terra..."
ci ha regalato in condensato il senso della vita...e delle prove più dure da sostenere.
Animo, che qui sei tra amici. Non tutti ma ce ne sono abbastanza per farsi una "qualificata" compagnia che duri, credimi. E poi, organizzeremo una convention per incontrarci. Sai le risate a vederci dal vivo dopo esserci immaginati "dal vero" nella astrazione poetica di ciascuno? Io, per esempio, sono di un brutto alla E. A. Poe.
Ciao nemo, a presto.
Max

il 05/08/2002 alle 14:25

Ed io come Dorian Gray... ma quello del ritratto!!!!
Grazie.
L'idea della Convention non mi dispiace affatto!
Un abbraccio
E.

il 05/08/2002 alle 16:50

Sono versi pieni di devozione, verso un sogno che non potra' mai morire. Forse risorgere...o trasformarsi in qualcosa di diverso. Ammirevole comunque la forza di carattere.

S.

il 05/08/2002 alle 18:02

è proprio così.
Del resto, la vita è una continua trasformazione.
La stasi, l'immobilismo, il fermarsi è tipico della morte.
Grazie
N.

il 05/08/2002 alle 19:19

Ma che voglia di partore solo con quella e non tornare più!
N.

il 05/08/2002 alle 19:53

Ma che voglia di partore solo con quella e non tornare più!
N.

il 05/08/2002 alle 19:53

Ma che voglia di partire solo con quella e non tornare più!
N.

il 05/08/2002 alle 19:53

Ma che voglia di partire solo con quella e non tornare più!
N.

il 05/08/2002 alle 19:53

In che senso "la forza di carattere"?
Se uno è preso dall'amore; se pensa che sia l'unico che uno può incontrare nella vita, tutto ne è di conseguenza.
Non è forza di carattere (se non mi verrebbe di dire: chi la dura, la vince! ma con le donne!!??); è volontà protesa a .... riconquistare se pur con la certeza di un cambiamento. In meglio, però. Il dolore affina tutto e perfeziona i sentimenti.
E il mio, resta.
N.

il 05/08/2002 alle 20:15

La forza di carattere e' nel non voler indossare i panni dell'allegria falsa e sciocca. E' nello stoicismo con cui si riesce a vivere il dolore. Il cambiamento in meglio puo' arrivare o no nella vita di una persona. Uno non lo puo' prevedere con esattezza, come non poteva prevedere l'incontro con il primo e "unico" amore.
Ho vissuto anch'io una fase simile, e ripensandoci un po' mi riconosco nelle tue parole. Poi un giorno il cambiamento arrivo' e in meglio.
Auguri anche per te.

S.

il 05/08/2002 alle 23:43

La forza di carattere e' nel non voler indossare i panni dell'allegria falsa e sciocca. E' nello stoicismo con cui si riesce a vivere il dolore. Il cambiamento in meglio puo' arrivare o no nella vita di una persona. Uno non lo puo' prevedere con esattezza, come non poteva prevedere l'incontro con il primo e "unico" amore.
Ho vissuto anch'io una fase simile, e ripensandoci un po' mi riconosco nelle tue parole. Poi un giorno il cambiamento arrivo' e in meglio.
Auguri anche per te.

S.

il 05/08/2002 alle 23:44

La forza di carattere e' nel non voler indossare i panni dell'allegria falsa e sciocca. E' nello stoicismo con cui si riesce a vivere il dolore. Il cambiamento in meglio puo' arrivare o no nella vita di una persona. Uno non lo puo' prevedere con esattezza, come non poteva prevedere l'incontro con il primo e "unico" amore.
Ho vissuto anch'io una fase simile, e ripensandoci un po' mi riconosco nelle tue parole. Poi un giorno il cambiamento arrivo' e in meglio.
Auguri anche per te.

S.

il 05/08/2002 alle 23:47

Auguri solo a te, Noanoa.
Evidentemente non abbiamo vissuto la stessa esperienza. E per tua fortuna e mia sfortuna.Il cambiamento è voluto da chi non si trova bene e non va mai fatto in danno di chi ti vuole bene. Questo sarebbe puro egoismo e l'amore non c'entra assolutamente. Anzi. Non c'era dal primo momento se uno ha voluto il cambiamento e l'altro no e soffre e soffre ancora.
I tuoi auguri, quindi, non li posso accettare. Mi fanno male. Sanno (non per te, si intende) di beffa del destino, di coltello che ruota nella piaga e che fa male.
Del resto, parti dallo stoicismo per inneggiare all'epicureismo. Non è da me. Per forza, coraggio, dignità, sofferenza e amore.
Quando lo trovi, mia cara, quello vero e unico, lo riconosci. A fiuto, a contattao, a pelle, per umori, per teste che viaggiano insieme. Solo che nel mio caso, forse, si è rivelato, alla distanza,a senso unico. E io proseguo per la mia strada. So che è sgombera e non passa nè passerà mai nessun altra. Se incontro si sarà, salirà a bordo e proseguiremo insieme.Altrimenti..... a rivederci in un'altra vita: dove i ruoli del dolore si invertiranno ma l'amore, la passione sarà sempre quella.
O no?
Forse in questa vita, sotto altre vesti, con altre foggie, scontando colpe e peccati e ammettendo erroti. Chi sa!
Grazie, comunque.
N.

il 06/08/2002 alle 00:26

Auguri solo a te, Noanoa.
Evidentemente non abbiamo vissuto la stessa esperienza. E per tua fortuna e mia sfortuna.Il cambiamento è voluto da chi non si trova bene e non va mai fatto in danno di chi ti vuole bene. Questo sarebbe puro egoismo e l'amore non c'entra assolutamente. Anzi. Non c'era dal primo momento se uno ha voluto il cambiamento e l'altro no e soffre e soffre ancora.
I tuoi auguri, quindi, non li posso accettare. Mi fanno male. Sanno (non per te, si intende) di beffa del destino, di coltello che ruota nella piaga e che fa male.
Del resto, parti dallo stoicismo per inneggiare all'epicureismo. Non è da me. Per forza, coraggio, dignità, sofferenza e amore.
Quando lo trovi, mia cara, quello vero e unico, lo riconosci. A fiuto, a contattao, a pelle, per umori, per teste che viaggiano insieme. Solo che nel mio caso, forse, si è rivelato, alla distanza,a senso unico. E io proseguo per la mia strada. So che è sgombera e non passa nè passerà mai nessun altra. Se incontro si sarà, salirà a bordo e proseguiremo insieme.Altrimenti..... a rivederci in un'altra vita: dove i ruoli del dolore si invertiranno ma l'amore, la passione sarà sempre quella.
O no?
Forse in questa vita, sotto altre vesti, con altre fogge, scontando colpe e peccati e ammettendo erroti. Chi sa!
Grazie, comunque.
N.

il 06/08/2002 alle 00:27

Auguri solo a te, Noanoa.
Evidentemente non abbiamo vissuto la stessa esperienza. E per tua fortuna e mia sfortuna.Il cambiamento è voluto da chi non si trova bene e non va mai fatto in danno di chi ti vuole bene. Questo sarebbe puro egoismo e l'amore non c'entra assolutamente. Anzi. Non c'era dal primo momento se uno ha voluto il cambiamento e l'altro no e soffre e soffre ancora.
I tuoi auguri, quindi, non li posso accettare. Mi fanno male. Sanno (non per te, si intende) di beffa del destino, di coltello che ruota nella piaga e che fa male.
Del resto, parti dallo stoicismo per inneggiare all'epicureismo. Non è da me. Per forza, coraggio, dignità, sofferenza e amore.
Quando lo trovi, mia cara, quello vero e unico, lo riconosci. A fiuto, a contattao, a pelle, per umori, per teste che viaggiano insieme. Solo che nel mio caso, forse, si è rivelato, alla distanza,a senso unico. E io proseguo per la mia strada. So che è sgombera e non passa nè passerà mai nessun altra. Se incontro si sarà, salirà a bordo e proseguiremo insieme.Altrimenti..... a rivederci in un'altra vita: dove i ruoli del dolore si invertiranno ma l'amore, la passione sarà sempre quella.
O no?
Forse in questa vita, sotto altre vesti, con altre fogge, scontando colpe e peccati e ammettendo errori. Chi sa!
Grazie, comunque.
N.

il 06/08/2002 alle 00:27

Auguri solo a te, Noanoa.
Evidentemente non abbiamo vissuto la stessa esperienza. E per tua fortuna e mia sfortuna.Il cambiamento è voluto da chi non si trova bene e non va mai fatto in danno di chi ti vuole bene. Questo sarebbe puro egoismo e l'amore non c'entra assolutamente. Anzi. Non c'era dal primo momento se uno ha voluto il cambiamento e l'altro no e soffre e soffre ancora.
I tuoi auguri, quindi, non li posso accettare. Mi fanno male. Sanno (non per te, si intende) di beffa del destino, di coltello che ruota nella piaga e che fa male.
Del resto, parti dallo stoicismo per inneggiare all'epicureismo. Non è da me. Per forza, coraggio, dignità, sofferenza e amore.
Quando lo trovi, mia cara, quello vero e unico, lo riconosci. A fiuto, a contattao, a pelle, per umori, per teste che viaggiano insieme. Solo che nel mio caso, forse, si è rivelato, alla distanza,a senso unico. E io proseguo per la mia strada. So che è sgombera e non passa nè passerà mai nessun altra. Se incontro si sarà, salirà a bordo e proseguiremo insieme.Altrimenti..... a rivederci in un'altra vita: dove i ruoli del dolore si invertiranno ma l'amore, la passione sarà sempre quella.
O no?
Forse in questa vita, sotto altre vesti, con altre fogge, scontando colpe e peccati e ammettendo errori. Chi sa!
Grazie, comunque.
N.

il 06/08/2002 alle 00:27
GAF

E' molto bella ma trovo inutile continuare a piangersi addosso è ora di svegliarsi e vivere!
Ciao
Elisabetta

il 06/08/2002 alle 07:50

Grazie per il commento.
Qui, in circostanze come queste, si vedono le differenze tra un uomo e una donna. La seconda, dominata dalla natura, chiude e va avanti.
è sempre stato così. è lei che dà la mela!
Poi, soddisfatta o insoddisfatta, non sapendo che fare, preda del suo sbaglio, non ha il coraggio di tornare indietro.
E noi restiamo lì, in attesa, forse per un po', forse per sempre.
N.

il 06/08/2002 alle 08:24

Non mi piango addosso. Considero, valuto, penso.
Persino Buddha, per diventare quello che è stato, fu "risvegliato"! Non fu un "risvegliante". Il che, in termini poveri ma concreti, l'uomo ha bisogno di qualcuno che lo desti, lo stimoli, lo scrolli, lo ami, lo ecciti, e via discorrendo.
Ma la sua via ("tao") è segnata da tempo.
Ecco la logica della mia attesa. Certo fatta di pianti, dilacrime, di ricordi, ma anche di speranze, di forza, di coraggio.
Come in una danza araba, hispanica: simbolo di un rapporto che diviene perfetto solo quando si termina insieme il giro di ballo: il flamenco. Simbolicamente "se mata el toro"; in realtà si consuma uno splendido e completo rapporto d'amore insieme e all'unisono.
Tutto qui
N.

il 06/08/2002 alle 09:01

...rispetto, ma non condivido...perdonami
...un bacio...simy

il 06/08/2002 alle 09:28

Non capisco, ma mi adeguo
N.

il 06/08/2002 alle 09:50

"se mata el toro"...
dici?..
Forse è più indicato
"el paso doble"...
una continua battaglia tra torero e toro...
che termina con l'abbraccio finale e l'abbandono
nel rapporto amoroso...
;-)
M'....

piratastroballerino!!!!

il 06/08/2002 alle 10:10

Perchè no!?
N

il 06/08/2002 alle 11:22

Per chiarirti la mia esperienza:
Io non desideravo un cambiamento mentre amavo. Anzi per sei anni ho creduto intensamente di vivere l”amore della mia vita, con l’uomo della mia vita. Il dolore lacerante e’ arrivato quando la storia e’ finita all’improvviso, perche’ un’altra persona e’ entrata nella sua vita. Il cambiamento avvenne piu’ tardi quando incontrai un nuovo uomo, oggi mio marito, e ho provato un amore piu’ grande del primo. Ma tutto questo io non l’avrei mai potuto prevedere, ma nemmeno concepire, quando ogni pensiero, speranza e poi sofferenza giravano intorno ad una persona che ho creduto per molto tempo l'unica.
Nei momenti piu’ duri, di profonda solitudine mi ha aiutata la fede nell’amore in se’, come principio, come un valore universale, se vuoi. Lo intuivo, lo sentivo come principio sempre presente nel background della mia esistenza, anche quando mi e’ stato negato. Lo “stoicicsmo” e’ stato perseveranza interiore, il “cambiamento” la gioia di scoprire un amore ancora piu’ profondo.

ciao,

S.


p.s. sono in partenza, ma tornero’ a inviare commenti dopo il mio ritorno.

il 06/08/2002 alle 12:38

Ho capito e mi dispiace.
Non penso di vivere una situazione come la tua.
Ragioni di età e di "storicità" in me, non mi renderanno possibile questo.
Ognuno è storia a sè. Bella, brutta, falsa, vera.
L'essere abbandonati non sempre dà la successiva forza per rialzarsi.
Qui il nocciolo del problema.
Grazie, comunque.
Buone vacanze.
N.

il 06/08/2002 alle 12:47

Anche ad oggi, a quest'ora, restoi sempre dello stesso avviso. Tu dici di aver vissuto l'esperienza dell'abbandono. Io come quella di un cane sull'autostrada, di notte,...."tanto si salva lo stesso".
Eppure, non mi sento di recedere nemmeno di un passo rispetto alla scelta di vita compiuta. Non si può nè ricominciare nè cominciare. Si è, e basta, con una I-dea. E quando la si è conosciuta, amata e quant'altro, non esistonoprospettive diverse. No. Se si è stati abbandonati (o così par di intendere) si resta col dolore nel cuore, nel cervello, nel corpo. Ma non ci si può permettere altro.
Si è avuto il massimo. Non esiste che ci si accontenti anche del massimo meno uno!
Se lo si fa, allora vuol dire che non era il massimo.
E' ben vero che chi abbandona non ha mai amato. Mai. Ha finto e basta. Se avesse amato, non vi sarebbero state ragioni di abbandono. Nessuna.
N.

il 11/08/2002 alle 22:51

Anche ad oggi, a quest'ora, restoi sempre dello stesso avviso. Tu dici di aver vissuto l'esperienza dell'abbandono. Io come quella di un cane sull'autostrada, di notte,...."tanto si salva lo stesso".
Eppure, non mi sento di recedere nemmeno di un passo rispetto alla scelta di vita compiuta. Non si può nè ricominciare nè cominciare. Si è, e basta, con una I-dea. E quando la si è conosciuta, amata e quant'altro, non esistonoprospettive diverse. No. Se si è stati abbandonati (o così par di intendere) si resta col dolore nel cuore, nel cervello, nel corpo. Ma non ci si può permettere altro.
Si è avuto il massimo. Non esiste che ci si accontenti anche del massimo meno uno!
Se lo si fa, allora vuol dire che non era il massimo.
E' ben vero che chi abbandona non ha mai amato. Mai. Ha finto e basta. Se avesse amato, non vi sarebbero state ragioni di abbandono. Nessuna.
N.

il 11/08/2002 alle 22:52

Sai, Simy. Ora la trovo abbastanza stupida.
Er

il 09/04/2007 alle 22:09